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Il Pua sarà illustrato alle parti sociali alla fine del mese di maggio

La “nuova” Plaja, modello di sviluppo

Nasce anche un Comitato per il “No”

Una veduta della Plaja di Catania
Una veduta della Plaja di Catania

Il PUA (Piano Urbano Attuativo) sarà illustrato alle parti sociali a fine mese. Il progetto, che punta a creare nella Plaia un polo turistico congressuale e di intrattenimento tale da trasformare, almeno sulla carta, la città di Catania nella Rimini del Sud. Chi lo ha pensato, alleggerisce i toni del confronto tra il candidato di centrodestra e quello di centrosinistra. Raffaele Stancanelli sostiene di essere riuscito nell’impresa di farlo adottare dal Consiglio Comunale sotto scadenza di mandato (mentre il presidente Marco Consoli non concorda) e neppure risponde a chi gli rimprovera una caduta di stile; poiché nella lista “Primavera per Catania” collegata ad Enzo Bianco si presenta Mimmo Di Paola, consulente della Società Stella Polare costituita per la realizzazione delle strutture di intrattenimento previste dal PUA. Persino la presentazione alle parti sociali rischia di diventare didascalica, stante che la Cisl ha fin da subito visto nel PUA il viatico della ripresa economica locale e la Cgil appoggia compatta Enzo Bianco.
Nel coro della campagna elettorale la sola voce di forte dissenso al PUA è quella di Matteo Iannitti, candidato di “Catania Bene Comune” dove confluiranno i voti di Rifondazione e di quel pezzo di SEL che non ha digerito la scelta di Bianco senza passare dalle Primarie. Lo stesso gruppo di persone che si è costituito nel Comitato No PUA e sta già ragionando se condurre l’opposizione solo sul piano politico oppure scomodando la Magistratura a botti di ricorsi e osservazioni. Iannitti ha già posto la sua condizione alla prima del Comitato e opta per l’iniziativa politica. In ogni caso, il Comitato annuncia che non esaurirà l’attività nello spazio della campagna elettorale e punta ad una opposizione costante e rigorosa. Stella Polare e il Comitato No PUA mettono a confronto due opposte concezioni della fruizione dell’Ambiente prima di comparare ‘volumi’ calcolati in metri cubi di cemento. Da una parte c’è il Comitato che rifiuta il consumo del territorio per la realizzazione di progetti che puntano a suscitare movimenti turistici indotti dalla cultura di massa; dall’altra c’è l’aritmetica di Stella Polare. «Catania ha bisogno di stimolare l’interesse turistico- spiega Mimmo Di Paola- e non bastano i suoi tesori architettonici a fare questo. Occorre un di più a ciò che già naturalmente possiede, a questo punto entra in gioco l’entertainment. Mi spieghi il Comitato come pensa di rilanciare l’economia con la Playa priva di attrazioni, attrezzata di sole strutture alberghiere dove non va nessuno perché ha niente da fare in quel posto». Nelle conclusioni di Di Paola, commetterebbe un errore di impostazione chi si limiterebbe a fare la conta delle strutture cementizie - palazzo dei congressi, residence e alberghi – invece di considerarle, insieme ai chioschi ai punti ristori e ai distributori di carburanti, un parco di attrazioni e divertimenti in funzione dell’incoming a Catania.
Nella replica del Comitato affidata alle parole della dottoressa Marisa Falcone - esperta in Diritto Ambientale e della Salute – è evidente che il PUA si presenti ai catanesi come un progetto sul quale sono chiamati a scegliere senza possibilità di mediazione: «Il rischio cementificazione appare incombere pericolosamente su questa città, tanto distratta da non accorgersi di cosa si stava perpetrando in piazza Europa e tanto distratta da non avere ancora pienamente compreso che cosa si sta per perpetrare alla Playa minacciata da un ineffabile PUA che vuol farsi passare per un centro culturale polifunzionale e che semmai realizzato snaturerà irrimediabilmente tutto il litorale. Opere entrambe che la dicono lunga sulla sensibilità ambientale, urbanistica e culturale di chi le ha commissionate e di chi le ha concepite». Intanto Stella Polare accusa il Comitato di divulgare dati del progetto infondati e per sciogliere ogni equivoco ha reso pubblici quelli relativi alle strutture cementizie che sono previste dalla sua variante al PUA: Palazzo delle esposizioni: 165629,12 mc (acronimo di metri cubi), palazzo dei congressi: 99122,83 mc, negozi di vicinato: 31715,92 mc, ristoro: 35476,72 mc, multisala cinematografica: 43819,17 mc, alberghi: 78664,20 mc, residence turistico alberghieri: 38033,28 mc, chiesa: 6720 mc
distributore carburante: due punti da 600 mc ciascuno, Mcdrive: 3801,92 mc, Palazzo cultura: 21135,68 mc, piscina coperta: 49053,84 mc, medicina dello sport: 27715,28 mc, Club house: 5382 mc, foresteria: 13091,19 mc , ristorante self service: 3777,44 mc, ristorazione e negozi: 3000 mc. All’interno del Parco acquatico saranno realizzati tre chioschi ciascuno di 117,75 mc; un bar di 673,36 mc; un snackbar di 303,72 mc e un altro snackbar di 640 mc; un negozio di 960 mc e un altro di 1271,08 mc; uno spogliatoio di 1003,11 mc e un altro spogliatoio di 2847,48 mc; un self service di 1600 mc.

di Flora Bonaccorso. Pubblicato in Attualità il 24/05/2013 Scarica il pdf


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