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Il Commissario fa il punto dopo la sentenza che impone il pagamento di 23 mln all’Ifis
Provincia, situazione grave ma non compromessa
Il debito di 23 milioni che ha la Provincia di Catania deve essere pagato. La tegola è arrivata, quasi inaspettata. La Provincia sforerà tecnicamente il patto di stabilità, per circa dieci milioni di euro. La causa è da riferire al debito contratto, quale ente terzo, con la finanziaria Ifi truffata nel 1972 con il concorso di due dipendenti provinciali. A concludere la diatriba delle responsabilità, dopo quarant’anni di denunce, processi e carte bollate, l’ordinanza della VI sezione civile del Tribunale di Catania, a cui la Provincia si era rivolta per opporsi all’esecuzione del pignoramento delle somme dovute all’Ifi. Il Tribunale ha, infatti, stabilito che il debito maturato doveva essere saldato già a seguito della sentenza pronunciata dalla Cassazione.
Il commissario, a pochi giorni dalla sua nomina, aveva proposto un piano che permettesse di spalmare il debito in due anni.
«Programmi non più realizzabili alla luce di questa ultima sentenza – ha dichiarato il commissario straordinario dell’Ente, Antonella Liotta -. Pagheremo, quindi, al più presto le somme alla curatela dell’Ifi. In questa fase di rigore e di difficoltà dovuta ai mancati trasferimenti statali, cercheremo di contenere le uscite e di aumentare le entrate, non con nuove tasse ma attraverso una rigida revisione delle voci di spesa iscritte al Bilancio. Immediatamente dopo aver saldato il debito avvieremo le azioni di regresso previa individuazione di tutti i soggetti attori della vicenda».
Il commissario Liotta, nel confermare la particolare fase finanziaria dell’Ente ha richiamato i dirigenti alle precipue responsabilità, tranquillizzando i dipendenti dell’Ente circa la normale erogazione degli stipendi.
“Nel frattempo - ha proseguito il commissario - produrrò una relazione sugli ultimi eventi della vicenda alla Procura della Corte dei Conti di Palermo e alla Ragioneria dello Stato. A quest’ultima, probabilmente, mi rivolgerò per una verifica dei conti dell’Ente. Auspico un trasferimento di risorse regionali e la possibilità di utilizzo degli spazi verticali non fruiti da altre Province siciliane. Infine, vorrei avviare un’azione politica finalizzata alla reintroduzione della norma, vigente sino il 2006, che consentiva un canale differenziato al pagamento dei debiti fuori bilancio rispetto agli altri pagamenti. Ciò consentirebbe di non violare il patto di stabilità”.
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