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Il capo di Banca Mediolanum: «L’Italia sta pagando le scelte della Germania, l’economia va rilanciata con le ristrutturazioni»
Ennio Doris sulla crisi economica: “Bisogna puntare sul mattone”
Ennio Doris
È un Ennio Doris a tutto campo quello che incontra i suoi più fidati collaboratori in un noto albergo di Taormina, la sera prima dell’incontro pubblico tenuto all’Università di Catania con il Rettore Giacomo Pignataro. La sua analisi dell’economia europea è ampia e lucida. Parte dalla crisi della Lemahn Brothers nel settembre 2008, analizza la crisi mondiale. Spiega come gli Stati Uniti l’hanno saputa superere e come, invece, la Germania con la sua politica protezionista abbia contribuito ad acuirla nel sud dell’Europa e quindi in Italia. La sua opinione sulla cancelliera Angela Merkel non nasconde né la disapprovazione né la condanna.
«L’atteggiamento delle banche tedesche - ha affermato Doris - è stato deleterio per l’intero nostro sistema creditizio. Non c’è dubbio che esse abbiamo messo in atto istruzioni o addirittura ordini giunti da molto in alto».
Tutto questo in un mercato economico condizionato dalle decisione assunte dall’Unione europea.
«Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone - ha spiegato il presidente di Banca Mediolanum -, pur avendo debiti pubblici più alti dell’Italia in termini assoluti e percentuali sono considerati dai mercati i più affidabili. La spiegazione è semplice: questi paesi sono garantiti dalle loro banche centrali che in caso di bisogno sono in grado di stampare il denaro necessario anche con una grossa operazione di svalutazione. Il nostro Paese, invece, non ha più una banca centrale, poiché le funzioni sono passate dalla Banca d’Italia alla Banca Centrale Europea che per statuto non può mettere in atto una simile operazione. I risparmiatori hanno dunque paura, i tassi si alzano e lo spread vola».
«Inoltre - ha aggiunto Doris - per una serie di artifici finanziari i tedeschi sono riusciti non solo ad avere più liquidità ma anche a tassi molto bassi. L’esatto opposto di quello che è accaduto in Italia e negli altri paesi come, ad esempio, la Grecia».
Ma quale può essere una soluzione per uscire dalla crisi. Doris non ha dubbi: il rilancio dell’edilizia anche attraverso la ristrutturazione degli immobili.
«Il nostro istituto di credito - ha detto - è disponibile a sostenere una serie di prestiti per le ristrutturazioni ad un tasso estremamente basso, anche rimettendoci qualcosa. Un piccolo sacrificio che però ci auguriamo possa contribuire a rilanciare l’economia nazionale e quindi, in futuro, metterci nelle condizioni di recuperare tutto quando le condizioni dell’economia torneranno ad essere ottimali».
Doris aggiunge poi che per rendere assolutamente conveniente per le famiglie questa operazione sarà importante che il governo confermi l’ecobonus nella prossima finanziaria.
«Tra tasso basso - ha spiegato - e detrazioni alte, coloro che ricorreranno a questo sistema nell’arco di una decina di anni avranno significativi risparmi oltre, ovviamente, a ritrovarsi la casa completamente rinnovata anche con i più moderni criteri di risparmio energetico».
L’indomani, nella sede centrale dell’Università di Catania, alla presenza del Rettore Giacomo Pignataro, l’incontro ufficiale con la forze produttive della città.
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