Auto, si soffre anche in Europa - Articolo - IlMercatinoSicilia.it

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Chiusi i primi 8 mesi del 2013 con un -5,2 per cento. La Gran Bretagna traina la ripresa

Auto, si soffre anche in Europa

La Fiat 500L una delle auto piu
La Fiat 500L una delle auto piu

Il mercato delle auto nell’Europa dei 27 Paesi + i 3 dell’Efta chiude i primi 8 mesi dell’anno in calo del 5,2% con 8.144.714 autovetture vendute, rispetto alle 8.591.148 dello scorso anno. Luglio contribuisce ai risultati complessivi con una crescita del 4,9%, mentre agosto con una flessione di pari entità (-4,9%). I risultati cumulati della sola Europa dei 27 restano il livello più basso mai raggiunto dal 1990 (anno di inizio della serie storica). Nel panorama europeo spiccano le performance del Regno Unito, unico mercato tra i cinque stati più grandi a segnare ancora un segno positivo consecutivo da ben 18 mesi ed a doppia cifra da 5 nonostante la politica della Congestion Charge nell’area metropolitana di Londra che, comunque, sta portando ad un tasso di sostituzione, soprattutto nell’area privati, capace di spingere il Regno Unito ad un mercato superiore a quello italiano di oltre 900.000 unità a fine anno. Anche la Spagna, grazie alla terza fase di incentivi, performa meglio della media Europa (27+EFTA) e proietta nel totale anno risultati in linea con quelli del 2012. «Il comune denominatore tra i due grandi mercati - ha commentato Romano Valente, Direttore Generale dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere - è la prospettiva positiva dettata dalla stabilità politica e dal miglioramento degli indicatori economici.
In questo l’Italia potrebbe cogliere opportunità di invertire il trend del mercato da una situazione economica che comincia a far vedere piccoli segnali di miglioramento.
Per ottenere il risultato sperato, oltre la stabilità politica, sarà necessario continuare a lavorare per ridurre il carico fiscale su famiglie ed imprese, migliorare la loro capacità di spesa, rilanciare i consumi e con essi la spirale positiva della domanda e dell’economia”. I dati del Ministero dei Trasporti e dell'Acea (Associazione dei Costruttori Europei di Automobili) parlano chiaro: 52.997 le nuove immatricolazioni nel mese di agosto di quest’anno, il 6,6 per cento in meno rispetto allo scorso. La domanda diminuisce; tuttavia occorre dare spazio ai numeri.
In discesa il grafico delle vendite per le autovetture prodotte in Italia. Colpita in maniera consistente il Gruppo Fiat. dall’attuale crisi di mercato: 12.186 le macchine col marchio Fiat, parametri quasi invariati di fronte alle 12.195 dell’Agosto 2012, in difetto solo del 0,07%. Diversa è la situazione per l’Alfa Romeo, che dal 2007 è diventata una divisione della Fiat Group Automobilities.
Appaiono esaustive le 1.054 unità vendute rispetto alle 1.621 dello scorso anno, con un 35% in negativo sui registri che va a gravare sulle spalle degli azionisti. Esponenziale, invece, la crescita per le auto di produzione estera: tra le preferite degli italiani spicca la Chevrolet, azienda della General Motors, la quale con 1.496 automobili segna un positivo del 60,86%. Seconda in graduatoria la casa britannica Jaguard, specializzata nel settore delle vetture di lusso e sportive, con ben 30 auto all’attivo, accompagnate da un 36,36% di crescita.
Seguono la francese Renault, distinguendosi con un 29,89%, e la rumena Dacia, sbandierando un 21,96% in più a confronto con i dati del 2012. Se alla produzione nostrana non segue poi una sufficiente richiesta interna che vada a supporto di un buon funzionamento del mercato, non resta che guardare al panorama europeo per trovare una risposta a quanto sta accadendo sia nel bel paese sia negli stati confinanti al nostro.
La Germania non può non nascondere un calo nel settore automobilistico: 214.044 le auto in una nazione che, nonostante la cifra, registra pur sempre un 5,5% in difetto, avendo sempre come termine di paragone le vendite dell’anno precedente. Ed ancora la Francia, la quale è rappresentata dalle 85.953, in evidente negativo -10,5%) rispetto alle 96.067 2012. Non fa sorpresa, invece, il positivo di cui l’Inghilterra gode: +10,9% e 65.937 in attivo sul mercato. Dati interessanti riguardano i paesi dell’Europa dell’Est assieme a Portogallo ed Irlanda. Queste ultime sembrerebbero, in base ai dati forniti, l’uniche ad aver opposto al debito pubblico, di cui tuttora sono afflitte, una consistente contro misura. Difatti per l’Irlanda il 19,6 per cento in più di vendite porterebbe a quota 3.698 le unità acquistate già fino al mese scorso, mentre il Portogallo si difende con un non deprecabile 13%. Focalizzando l’attenzione su Romania (+25,5%), Bulgaria (+12) e Ungheria (+17,8) si nota un incremento omogeneo interno delle politiche economiche, parlando sempre del settore automobilistico. La già citata Dacia, azienda rumena, ne sarebbe una prova se prendiamo in considerazione anche solo i dati di esportazione in Italia.

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