In Europa +5,5% con 1.159.066 nuove immatricolazioni, in Italia -2,9 e la Fiat soffre ancora

Mercato auto: finalmente si cresce

Dati positivi si riscontrano nelle vendite complessive nell’Unione Europa, registrando ben 1.159.066 nuove immatricolazioni nel settembre appena passato; tuttavia l’ondata di crescita non sembra coinvolgere la penisola.
La ventiquattresima posizione per l’Italia nella gara tra i singoli paesi all’interno del mercato europeo; prima in vetta l’Ungheria, che riconferma, in questo settore, la crescita economica dei paesi dell’est. Al ribasso, invece, anche la Germania, che di sole due posizioni supera il bel paese. Ma passiamo ai numeri.
Secondo i dati Unrae (l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), nel mercato italiano il totale delle autovetture immatricolate nello scorso mese ammonta a 106.363 unità rispetto alle 109.543, che risalgono al settembre 2012, chiudendo in difetto del 2,90%.
Il Gruppo Fiat in flessione con una variazione, in negativo, di 11,69% con 29.253 auto in confronto alle 33.126 del settembre 2012. Particolarmente gravi Lancia/Chrysler e Alfa Romeo rispettivamente con 20,61 e 15,08 punti percentuali negativi, statisticamente in opposizione alle vendite Maserati, le quali con 19 unità segnano un aumento del 111,11%. Per quanto riguarda il panorama europeo, però, l’andamento della casa torinese sembra abbastanza positivo: in Francia (+14%), Regno Unito (+21,2%) e Spagna (41,4%) registrando quindi un calo del grafico soprattutto in Italia.
Sostanziale, a dispetto di tutto, lo sviluppo del Gruppo Renault con 48,87%, che sbaraglia gli altri brand.
Va probabilmente a sfavore delle case automobilistiche il recente aumento dell’iva sul prezzo dei carburanti (1,5 cent al litro su benzina e 1,4 su gasolio) che spingerebbe il cliente a cercare alternative: interessante a tal proposito l’incremento dei trasferimenti di proprietà di automobili usate che arrivano a 329.446, toccando il 6,47 percento in positivo sempre rispetto all’anno prima.
Si stabilizzano le autovetture con alimentazione diesel con una variazione del solo 0,31%, prediletta per le quantità richieste (58,414), mentre le auto a metano vanno incontro ad una crescita di domanda quantificabile con un 27,30 percento.
Se il presidente dell’Unrae, Massimo Nordio, aveva dichiarato ad agosto che i «provvedimenti che il Governo sta prendendo» avrebbero aperto «uno spiraglio di miglioramento della propensione degli acquisti», i fatti smentiscono, al giorno d’oggi, tale auspicata ripresa, suggerendo l’idea di una manovra di risparmio messa in pratica da parte delle famiglie, pur di aggirare i costi.

di Alberto In carbone. Pubblicato in Attualità il 25/10/2013 Scarica il pdf