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Prezzi più bassi di oltre il 20 per cento rispetto alle normali transazioni

Case, cresce il mercato delle aste


Mentre il normale mercato immobiliare soffre, quello delle case vendute all’aste va bene. Secondo quanto emerge dalla recente rilevazione del Ministero della Giustizia, le vendite delle case all’asta disposte dal giudice nei primi sei mesi del 2012 sono state già 22.895, contro le 38.814 di tutto il 2011. Un andamento che, se confermato anche per la seconda metà del 2012, farebbe parlare di un aumento del 18%.
Nella pratica, invece, sono molto poche le vendite effettive: 6.477 gli atti registrati nel primo semestre dello scorso anno e 13.568 nel 2011. In pratica, anche se si esegue la vendita forzata del bene per consentire ai creditori (in prima fila gli istituti bancari) di rifarsi sul credito, l’esito non è del tutto scontato.
Svariati i motivi per cui bisogna fare attenzione nelle aste immobiliari che, in realtà, potrebbero rivelarsi un buon affare visto che consentono un risparmio di quasi il 20% sul prezzo finale rispetto al valore di mercato, con una detrazione che potrebbe salire di un ulteriore 25% in caso di mancanza di offerte con la prima asta andata deserta. Senza contare che dal 2003 l’Associazione bancaria italiana e diversi tribunali hanno sottoscritto un protocollo che consente di partecipare richiedendo un mutuo che sarà poi concesso solo in caso di aggiudicazione dell’immobile e su cui verrà iscritta un’ipoteca di primo grado.
Inoltre, parliamo di un mattone che non appare così stabile: 242.817 le transazioni di compravendita risalenti al trimestre aprile-giugno 2013. I dati, resi noti dall’Osservatorio Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, sembra che registrino un leggero rialzo rispetto al primo trimestre, che si distingue con 212.215 transazioni; tuttavia rimane uno scarto negativo del 7,7% se vengono paragonati ai parametri corrispettivi del 2012.
Sembrerebbe quindi che la soluzione sia partecipare ad un’asta giudiziaria, seguendo però alcune accortezze. Fondamentale la presa visione dell’avviso di vendita, delle planimetrie, delle fotografie e di tutti i documenti pubblicati sugli appositi siti web almeno 45 giorni prima e, soprattutto, la lettura dettagliata della perizia che riporta vincoli e oneri a carico dell’acquirente, per evitare spiacevoli sorprese.

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