Il Concessionario può procedere dopo 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento

Espropriazioni immobiliari solo per crediti superiori a 8mila euro

Per garantire il credito tributario e coartare il debitore al pagamento dell’obbligazione, al Concessionario è data sia la possibilità del fermo amministrativo - che si applica sui beni mobili registrati - sia la possibilità di iscrivere ipoteca sui beni immobili del debitore, decorso il termine di sessanta giorni dalla notificazione della cartella di pagamento salvo dilazione o sospensione del dovuto.
Così come per il fermo, anche rispetto all’ipoteca raccomandiamo di leggere con attenzione la notifica, all’occorrenza di rivolgersi a uno Studio legale. Infatti, ci spiega l’avvocato tributarista Guglielmo Flacco: «Il legislatore ha assegnato alle commissioni tributarie la competenza a decidere sulla legittimità dell’iscrizione ipotecaria, senza però specificare l’atto impugnabile, carenza che rende estremamente difficoltosa ed incerta la difesa del contribuente». Fatto di non poco conto: non pochi giuristi ammettono che l’erronea iscrizione di ipoteca può configurarsi come atto lesivo e produttivo di danno in quanto influisce negativamente sulla credibilità commerciale e creditizia dell’imprenditore.
Raccomandiamo di ritirare la notifica. Continua l’avvocato Flacco: «Il contribuente deve tener conto che la cartella di pagamento non pagata alla scadenza dei sessanta giorni dalla notifica costituisce titolo per l’iscrizione di ipoteca, oltre che per il fermo amministrativo, peraltro senza obbligo alcuno di avviso per il debitore in quanto già avvisato dalle indicazioni contenute nella cartella, e che il Concessionario può scegliere, tra le misure a disposizione, quale provvedimento adottare sia per garantire il credito sia per riscuoterlo».
Nel 2005 il legislatore ha elevato il valore del debito necessario all’avvio della procedura di espropriazione immobiliare, per cui solo se il credito complessivo iscritto a ruolo supera gli 8.000 euro (precedente era di 3.000 euro) il Concessionario può procedere all’espropriazione immobiliare. Il valore minimo è stato innalzato al fine di evitare il rischio che i costi delle procedure superino il valore del credito.
A proposito di notifica della cartella di pagamento e ipotesi di nullità della stessa, è interessante richiamare la deliberazione della Commissione Tributaria Regionale della Puglia Sezione staccata di Lecce. Rispetto ad un ricorso depositato il 20 marzo 2013, la Commissione ha chiarito che “La cartella di pagamento è l’atto con cui il contribuente per la prima volta viene a conoscenza della pretesa fiscale. Pertanto deve essere adeguatamente motivata e deve contenere tutte le indicazioni necessarie a consentire l’agevole identificazione della causale delle somme pretese dall’amministrazione finanziaria. Diversamente, la cartella può essere impugnata per chiederne la nullità”.
Spiega Giovanni D’Agata, presidente e fondatore dello Sportello dei Diritti: «Il Fisco e gli esattori quando pretendono un credito tributario devono adeguatamente motivare le ragioni e consentire agevolmente d’individuare la causale delle somme richieste. Mentre sovente le cartelle esattoriali riportano sinteticamente il solo importo dei tributi e degli accessori, senza specificare altri elementi utili in tal senso, il che costituisce un caso di presupposto dell’annullamento per difetto di motivazione».

di Flora Bonaccorso. Pubblicato in Attualità il 15/11/2013 Scarica il pdf