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La Cgia di Mestre ha calcolato quando incasseranno in più i lavoratori italiani

Tredicesime, nessun aumento quest’anno


La CGIA di Mestre ha calcolato che le tredicesime che i 33 milioni di italiani percepiranno quest’anno rimarranno più o meno uguali a quelle dello scorso anno. Ad esempio, un operaio specializzato con un reddito lordo annuo di poco superiore ai 21.000 euro (pari a uno stipendio mensile di 1.255 euro) riceverà una tredicesima più “pesante” di appena un euro rispetto a quella dell’anno scorso. Altro esempio: un impiegato con un reddito lordo annuo di oltre 25.600 euro (pari a una busta paga netta di 1.419 euro) avrà 2 euro in più nella tredicesima di quest’anno. Infine, un capo ufficio con un reddito lordo annuo di quasi 50.000 euro (che corrisponde ad uno stipendio mensile netto di 2.545 euro) non beneficerà di alcun aumento.
«Nei primi nove mesi di quest’anno - spiega il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi - l’inflazione e gli adeguamenti retributivi dei lavoratori dipendenti sono aumentati in egual misura: se il costo della vita è cresciuto dell’1,3 per cento, l’indice di rivalutazione contrattuale Istat è salito dell’1,4 per cento. Pertanto, rispetto allo stesso periodo del 2012, il potere d’acquisto dei lavoratori è rimasto pressoché invariato».
«Secondo una nostra stima – continua Bortolussi – l’importo dovrebbe essere pari a 37 miliardi di euro. Questa somma garantirà alle casse dell’Erario un gettito di oltre 9,5 miliardi di euro. L’auspicio è che una buona parte di questi 37 miliardi vengano spesi per rilanciare i consumi interni. Mai come in questo momento gli artigiani e i commercianti hanno bisogno di veder ripartire la domanda interna. Senza nessuna inversione di tendenza, anche questo Natale rischia di essere all’insegna del rigore, con ripercussioni molto negative sui bilanci dei lavoratori autonomi. Ricordo che per molte attività le vendite nel periodo natalizio incidono fino al 30/40 per cento del fatturato annuale».

Pubblicato in Attualità il 29/11/2013 Scarica il pdf


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