Nessun programma per la stagione 2014. Corteo funebre alla prima della Lammermoor

Massimo Bellini, dal 31 dicembre tutti a casa

Il sospetto viene già alla vista di una processione funebre di gente in mantelli ed abiti scuri che, alla prima di “Lucia di Lammermoor”del 3 dicembre, ha portato un feretro rosso sin dentro il teatro, fermandosi davanti al palco. I protagonisti erano parte di quel personale precario che dal primo di gennaio non avrà il rinnovo del contratto. Tra questi anche gli addetti dell’ufficio stampa, il direttore artistico e di scena, il maestro del coro, il responsabile alle pubbliche relazioni e tanti altri importanti ruoli per i quali l’amministrazione ha ritenuto di non poter più sostenere le spese. Per di più la notizia del licenziamento è arrivata solamente alla fine della scorsa settimana, lasciando di stucco gli stessi impiegati del Bellini che non si aspettavano una situazione così drammatica poiché che la Regione non ha ancora completato i pagamenti della prima semestralità.
Il corteo ha poi ripercorso la strada al contrario, nella spessa oscurità della grande sala, rotta solo alla fine dal grido unanime: «Non uccidete il Bellini». A sostenere il gruppo lo stesso Guglielmo Ferro, regista della lirica, che ha preso la parola rivolgendosi al pubblico: «C’è il rischio che questo teatro chiuda l’anno prossimo, occorre una coscienza civile attiva da parte dei catanesi». Ed ha concluso: «Il teatro è nostro».

di Alberto R. In carbone. Pubblicato in Attualità il 06/12/2013 Scarica il pdf