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Registrato a dicembre un +1,40% di immatricolazioni ma continuano a pesare tasse e balzelli
Dato positivo per il Mercato auto
Bernacchi: “Perso il 50% del mercato dal 2007 e il Governo continua a mettere tasse”
Il presidente di Federauto Filippo Pavan Bernacchi
Nel mese di dicembre 2013 la Motorizzazione Civile ha immatricolato 88.705 autovetture, con una variazione di +1,40% rispetto a dicembre 2012, durante il quale ne furono immatricolate 87.480 (nel mese di novembre 2013 sono state invece immatricolate 102.594 autovetture, con una variazione di -4,17% rispetto a novembre 2012, durante il quale ne furono immatricolate 107.058).
In totale, nel 2013, la Motorizzazione ha immatricolato 1.303.534 autovetture, con una variazione di -7,09% rispetto allo scorso anno che ne contava 1.403.010. Nello stesso periodo sono stati registrati 4.141.295 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +0,39% rispetto al 2012, durante il quale ne furono registrati 4.125.266.
Non è contento di questi dati Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti i marchi commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali, industriali e autobus, che spiega: «Nel 2012 pensavamo di aver toccato il fondo, invece il 2013 è riuscito a fare peggio. Senza scomodare l’anno 2007, rispetto al quale abbiamo perso circa il 50% del mercato, possiamo confrontare il 2013 con il non lontano 2011, che si era fermato a 1.748.143 unità. Rispetto al 2011 mancano quindi all’appello 444.609 unità. Oppure, per vederla in un altro modo, abbiamo perso oltre 7 miliardi di fatturato. E lo Stato? Con la sua politica miope ha perso oltre 2 miliardi di entrate dal nostro settore. Se invece ci confrontiamo con la media degli ultimi 5 anni sono state perse circa 660.000 immatricolazioni su cui lo Stato ha perso 3 miliardi e 300 milioni di gettito. E il Governo cosa fa? Aumenta le tasse in un circolo vizioso dove nuove tasse portano a comprimere ulteriormente i consumi. O, ancora peggio, sta alla finestra senza varare un piano organico. Con questa ricetta, applicata non solo agli autoveicoli ma all’intera economia, si è distrutto e si sta distruggendo il tessuto produttivo ed economico del nostro Paese».
Conclude Pavan Bernacchi: «Attendendo le riforme di cui il Paese ha bisogno, e di Ministeri che varino delle iniziative serie ed efficaci per il rilancio dei consumi interni, riteniamo che il 2014 si potrebbe chiudere attorno a 1.350.000. Sostanzialmente fissando un periodo di stagnazione della domanda. Ma essendo in apertura d’anno vorrei rimarcare che Federauto sta sì lavorando con l’attuale Governo affinché si valutino azioni per ridurre la pressione fiscale sull’acquisto e sull’utilizzo degli autoveicoli, ma ha anche diversi altri fronti aperti. Verso l’Europa, per ottenere un rapporto più equilibrato tra concessionari - tutte piccole e medie imprese - e i costruttori, tutte multinazionali. Verso i Costruttori che, a loro volta in crisi di risorse, tagliano i costi di distribuzione senza consentire ai Concessionari di poter traguardare degli utili. E se le aziende non chiudono in utile non possono servire correttamente la clientela, non possono disporre di personale soddisfatto e non possono investire. Anzi, nella logica del contenimento dei costi, la prima voce che si può abbattere è proprio quella del personale. In questo modo si infoltiscono le schiere dei senza lavoro che in questo contesto spesso non hanno neanche la speranza di trovare delle alternative».
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