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Calano i prezzi ma c’è ottimismo tra gli operatori. Si aspetta una ripresa tra sei otto mesi
Immobili, migliora lo scenario
Secondo i dati diffusi dall'Istat lo scorso 10 gennaio, nel terzo trimestre 2013, sulla base delle stime preliminari, l'indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie sia per fini abitativi sia per investimento registra una diminuzione dell'1,2% rispetto al trimestre precedente e del 5,3% nei confronti dello stesso periodo del 2012.
La flessione congiunturale registrata nel terzo trimestre è l'ottava consecutiva ed è di ampiezza doppia rispetto a quella rilevata nel secondo (-1,2% rispetto a -0,6%): questo andamento va ascritto in parte a fattori stagionali. La diminuzione dei prezzi su base annua è pari al 5,3%, (la settima consecutiva), valore più contenuto di quello registrato nel trimestre precedente (-5,9%).
Al calo congiunturale contribuiscono le diminuzioni dei prezzi sia delle abitazioni esistenti (-1,3%) sia di quelle nuove (-0,5%). Analogamente, la flessione su base annua è la sintesi della diminuzione dei prezzi sia delle abitazioni esistenti (-6,8%) sia di quelle di nuova costruzione (-2,0%).
In un quadro di marcata diminuzione dei prezzi che tuttora perdura, la riduzione dell'ampiezza della flessione tendenziale si registra sia per i prezzi delle abitazioni esistenti (-6,8%, da -7,6% del secondo e -8,1% del primo trimestre) sia per i prezzi delle abitazioni nuove (-2,0%, da -2,2% del secondo trimestre).
In media, nei primi tre trimestri dell'anno in corso, i prezzi delle abitazioni diminuiscono del 5,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, sintesi di un calo dell'1,8% dei prezzi delle abitazioni nuove e del 7,5% dei prezzi di quelle esistenti.
Ma nonostante i prezzi siano più bassi sia Luca Dondi, direttore generale di Nomisma, l'Osservatorio sul mercato immobiliare, sia Fabio Pucci - segretario generale Uppi (associazione piccoli proprietari di case), ritengono che ci sia stato un miglioramento che potrebbe aumentare nel 2014, che il peggio dovremmo ormai essercelo lasciato alle spalle.
Insomma ci sono segnali positivi sia sulla compravendita sia sulla tenuta, tanto da prevedere nell'arco di sei, otto mesi una netta ripresa.
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