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Presentato dal Governo il "Piano Nazionale degli aeroporti"
Catania e Palermo, aeroporti strategici
Il Ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha presentato nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri dello scorso 17 gennaio, il nuovo “Piano Nazionale degli aeroporti”. Gli scali individuati sono 37: 11 strategici e 26 di interesse nazionale. Tra i primi ci sono Catania e Palermo, tra i secondi ci sono Comiso, Trapani, Pantelleria e Lampedusa. Il Piano, secondo quanto scrive il Ministero, mira a creare le condizioni di uno sviluppo organico del settore nel quadro delineato dalla normativa nazionale ed europea di riferimento e in un’ottica di efficientamento e razionalizzazione della spesa. Gli 11 aeroporti strategici sono gli aeroporti di Milano Malpensa, Venezia, Bologna, Pisa/Firenze (a condizione che si realizzi la gestione unica), Roma Fiumicino, Napoli, Bari, Lamezia, Catania, Palermo e Cagliari.
I criteri per l’individuazione degli aeroporti strategici sono stati diversi: si è assunta quale base di riferimento per l’individuazione di bacini di traffico omogeneo la ripartizione territoriale dell’Italia nelle seguenti aree sovraregionali in base allo schema NUTS-livello 1: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud, Isole. In ciascuna di queste aree sovraregionali sono stati individuati dei bacini di traffico omogeneo con distanza massima di 2 ore di percorso in auto da un aeroporto strategico per complessivi 10 bacini di traffico: 1) Nord-Ovest (Malpensa), 2) Nord-Est (Venezia), 3) Centro-Nord (Bologna e forse anche Pisa-Firenze), 4) Centro Italia (Roma Fiumicino), 5) Campania (Napoli), 6) Mediterraneo-Adriatico (Bari), 7) Calabria (Lametia), 8) Sicilia-orientale (Catania), 9) Sicilia-occidentale (Palermo), 10) Sardegna (Cagliari).
Per ciascuno di tali bacini è stato identificato un solo aeroporto strategico (con un’unica eccezione per il bacino del Centro Nord), nonché l’insieme degli ulteriori aeroporti di interesse nazionale insistenti nel medesimo bacino, in applicazione dei criteri fissati dall’art. 698 del Codice della navigazione (ruolo strategico, ubicazione territoriale, dimensioni e tipologia di traffico, previsioni progetti europei TEN). Per l’identificazione degli aeroporti strategici di ciascun bacino sono stati presi in considerazione, innanzitutto, gli aeroporti inseriti nella core network europea, tra i quali, in primis, i gate intercontinentali (Milano Malpensa, Venezia, Roma Fiumicino). Pertanto, dove, come nel bacino Nord-Ovest, sono risultati inseriti più aeroporti
rientranti nella core network, si è individuato quale aeroporto strategico del bacino quello rivestente il ruolo di gate intercontinentale, ossia Milano Malpensa. Solo nel caso in cui nel bacino individuato non è risultato insistere alcun aeroporto incluso nella core network, si è individuato quale aeroporto strategico quello inserito nella comprehensive network con maggiori dati di traffico (rispettivamente: Bari, per il bacino Mediterraneo-Adriatico, Lametia per il bacino calabrese e Catania per il bacino della Sicilia orientale).
Tutti gli altri aeroporti presenti all’interno di ciascun bacino possono essere considerati di interesse nazionale, purché si realizzino due condizioni: che l’aeroporto sia in grado di esercitare un ruolo ben definito all'interno del bacino, con una sostanziale specializzazione dello scalo e una riconoscibile vocazione dello stesso, funzionale al sistema aeroportuale di bacino che il Piano vuole incentivare; che l’aeroporto sia in grado di dimostrare il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario, anche a tendere, purché in un arco temporale ragionevole.
I 26 aeroporti di interesse nazionale sono quelli di Milano Linate, Torino, Bergamo, Genova, Brescia, Cuneo, Verona, Treviso, Trieste, Rimini, Parma, Ancona, Roma Ciampino, Perugia, Pescara, Salerno, Brindisi, Taranto, Reggio Calabria, Crotone, Comiso, Trapani, Pantelleria, Lampedusa, Olbia e Alghero.
Per il soddisfacimento del previsto aumento della domanda di traffico e al fine di migliorare la qualità dei servizi, il Piano contempla, in particolare: l’individuazione delle opere necessarie per il miglioramento dell’accessibilità e dell’intermodalità; le priorità degli interventi di potenziamento della rete e dei nodi intermodali di connessione; l’inserimento nella programmazione e pianificazione delle istituzioni competenti, quali urgenti ed indifferibili, dei collegamenti viari e ferroviari con i tre gate intercontinentali. Il Piano offrirà la base programmatica più idonea all’individuazione di interventi di efficientamento della spesa a carico dei gestori, dei fornitori di servizi di navigazione aerea e di soccorso antincendio, nonché degli enti di Stato.
Lo ha anticipato a Radiocor Pierluigi Bellini, l’associate director di Ihs Global Insight
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