Un lungo percorso, iniziato dal basso, compiuto da Enti locali, associazioni e privati cittadini

Patto per il Fiume Simeto, incontro conclusivo

Un momento dell’incontro tenutosi nella Biblioteca di Paternò

Si praticamente concluso in maniera positiva il lungo e complesso percorso necessario per la nascita del Patto del Fiume Simeto. Nei giorni scorsi, nel corso dell’incontro conclusivo che si è tenuto nei locali della Biblioteca Comunale “G.B. Nicolosi”, a Paternò, è stato firmato il protocollo di intesa. Presenti i sindaci e i delegati di alcuni dei comuni firmatari del protocollo di intesa: il primi cittadini di Paternò, Mauro Mangano, di Santa Maria di Licodia, Salvatore Mastroianni, di Motta Sant’Anastasia, Angelo Giuffrida, oltre ai rappresentanti dei comuni di Adrano e Centuripe.
La conferenza, tenutasi, ha visto la partecipazione di rappresentanti degli enti locali, delle associazioni di volontariato e dell’università.
Il protocollo di intesa sottoscritto volontariamente da Enti locali, associazioni e privati cittadini, mirante a creare una rete che collabori al futuro della valle del corso d’acqua e che punti a realizzare un piano di sviluppo integrato che guardi alla protezione dell’ambiente, ma anche al rilancio delle attività economiche collegate al territorio del fiume. Un lungo percorso, iniziato dal basso, attraverso la cooperazione fra scuole, cittadini, associazioni di volontariato e che ha visto anche l’intervento attivo delle amministrazioni locali. Varie le fasi della gestazione di questo importante documento programmatico, delle quali si ricordano le più recenti, come la presentazione presso il dipartimento di Ingegneria dell’Ateneo catanese, e l’esposizione del Patto stesso al Ministero per lo Sviluppo Economico, avvenuta il 13 Novembre scorso.
«Il comune di Paternò – ha dichiarato il sindaco Mauro Mangano – ha firmato il protocollo d’intesa già nel Giugno del 2012, aderendovi attraverso una delle prime delibere emanate dalla Giunta da me guidata. Con il tempo siamo riusciti a coinvolgere altri comuni, abbiamo trasformato il Patto in un progetto vero e proprio, portandolo all’attenzione del Ministero per lo Sviluppo Economico, che ne ha riconosciuto l’importanza e ci ha chiesto di definire formalmente delle figure di responsabilità per la sua attuazione. Per questo – continua Mangano – vogliamo strutturare il Patto attraverso la costituzione di un consiglio composto dai rappresentanti legali dei comuni e delle associazioni ed organismi operativi, una consulta ed un’agenzia». «Per la prima volta presentiamo alla comunità una bozza del Patto - afferma Laura Saija, ricercatrice del Dipartimento d’Architettura dell’Università degli Studi di Catania - che rappresenta una sintesi del lavoro svolto fino ad ora. I cittadini avranno adesso la possibilità di analizzarlo e segnalarci eventuali modifiche, ed infine saranno le Amministrazioni comunali simetine ad avviare le procedure per renderlo, a tutti gli effetti, un documento ufficiale di programmazione per ciascun ente».