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La direzione regionale del partito si è chiusa con un sofferto compromesso
Il Pd siciliano si spacca su Lombardo
Regione: equilibrismi e bizantinismi per andare avanti
Il sostegno al governo guidato da Raffaele Lombardo continua a lacerare le viscere del Partito Democratico siciliano. L'ennesima spia d'allarme si è accesa il diciannove di settembre, all'hotel Jolly di Palermo. Lì, la direzione regionale del partito - convocata per fissare una strategia politica di medio termine e soprattutto per ricompattare i disparati umori interni - è quasi culminata in una rissa a mani nude tra il senatore Vladimiro Crisafulli ed il consigliere comunale agrigentino Giuseppe Arnone. La miccia è stata accesa da un intervento dell'ex sindaco di Catania Enzo Bianco, assai duro sui guai con la giustizia del Governatore (da poco rinviato a giudizio per voto di scambio). "Zitto tu, che stai con Crisafulli", è stata la replica velenosa di Arnone. Di scatto, Crisafulli ha preso a spintonarlo chiedendone l'allontanamento. Imbarazzato, il segretario Giuseppe Lupo si è ritrovato costretto a sospendere i lavori. Al termine, la direzione ha approvato ad ampia maggioranza (quarantasei favorevoli, quindici contrari ed un astenuto) la risoluzione che propone la ricerca di un'alleanza politica con Mpa e Terzo Polo, prevede le elezioni anticipate e preannuncia il metodo delle primarie per la scelta dei candidati. In particolare il primo punto ("alleanza politica") si presta tuttavia ad interpretazioni di comodo. All'indomani, infatti, Lupo ha smentito l'intenzione di voler entrare a far parte della giunta regionale, mentre i democratici più lombardiani (Antonello Cracolici, Beppe Lumia, l'area Innovazione vicina a Francantonio Genovese) non hanno affatto escluso l'ipotesi. Gran bel ricompattamento. Frattanto Lombardo incassa l'appoggio dell'ondivago alleato con freddezza interessata: intervistato proprio il diciannove di settembre, ha dichiarato: "Il direttivo del Pd? Oh, non lo sapevo". In ogni caso, il suo governo dovrà affrontare a brevi due nuovi crash-test: la seconda mozione di sfiducia intentata dalle opposizioni contro l'assessore alla Sanità Massimo Russo (e su cui riflettono perfino Fli e Udc) e la ferma opposizione di Enzo Bianco, determinato a far votare gli iscritti a proposito della linea tenuta dal Partito Democratico.
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