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Ancora chiuse le tre isole ecologiche di Nesima, Picanello e S.G.Galermo

Catania, frena la raccolta differenziata

Uno scenario che potrebbe mutare presto

Tarsu in aumento, cassonetti stracolmi, nessun servizio porta a porta e, ciliegina sulla torta, i tre Centri comunali di raccolta dei rifiuti, le cosiddette isole ecologiche di Nesima, in via Generale Ameglio, di Picanello, in via Maria Gianni e di San Giovanni Galermo, in viale Tirreno, ancora chiusi. A Catania, città che non brilla certo per le alte percentuali di raccolta differenziata, le tre strutture in cui dovrebbero essere conferiti alcuni tipi di rifiuti, realizzate nel lontano 2007 contro la volontà dei cittadini residenti nelle aree interessate, e dotate addirittura di bilancia in attesa dei tanto attesi meccanismi di premialità - più ricicli, più risparmi - possibili solo con la trasformazione della Tarsu in Tia, non sono ancora entrate in attività ma, in compenso, sono state vandalizzate a più non posso. Non solo vetri rotti, infatti, nei tre centri, ma infissi divelti, cavi rubati, porte e finestre distrutte, addirittura carcasse di motorini al loro interno, senza che nessuno intervenisse, nonostante le ripetute segnalazioni.
Uno scenario paradossale, questo, che potrebbe però mutare a breve, virando verso la normalità: secondo quanto affermato dal dirigente della Nettezza Urbana del Comune di Catania, Marco Morabito, alla sesta Commissione consiliare permanente, infatti, le isole ecologiche dovrebbero finalmente entrare in funzione il prossimo mese di ottobre. Almeno quella di Picanello, dove la commissione si è recata per un sopralluogo.
Sarebbe, infatti, in via di definizione il passaggio dall'Ato, la società al 90 per cento del Comune e al 10 per cento della Provincia, che ha realizzato i tre centri di raccolta con fondi europei, all'amministrazione comunale, e anche la questione relativa al risarcimento dei danni subiti negli anni, che l'azienda avrebbe già riconosciuto, e che ammontano a circa 140 mila euro.
La delibera di Giunta per autorizzare il Comune a rilevare le isole ecologiche dall'Ato per affidarle all'Ipi-Oikos, il raggruppamento di imprese che ha vinto l'appalto per la raccolta dei rifiuti, sarebbe già pronta e, secondo le previsioni dell'assessore all'ecologia, Claudio Torrisi, oltre che dello stesso Morabito, le strutture per la raccolta dei rifiuti potrebbero aprire a breve, per poi entrare a regime dopo l'esecuzione dei lavori resisi necessari, che dovrebbero durare circa 2 mesi.
Per potere utilizzare le isole ecologiche, però, il Consiglio comunale dovrà discutere ed approvare l'apposito Regolamento per il loro funzionamento, obbligatorio, che sembra sia stato presentato mesi fa e che stabilisce le condizioni di utilizzo per i cittadini, gli orari e il tipo di materiale da conferire.
Bisognerà, dunque, attendere l'inizio dei lavori di ristrutturazione da un lato, e l'iter che farà il Regolamento, dall'altro, per poter veramente usufruire dei centri di raccolta.

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