Italia declassata: colpa della politica?

Il recente declassamento dell'Italia da parte dell'agenzia di rating Standard & Poor's è dettata da "valutazioni apolitiche e prospettiche del rischio di credito fornite agli investitori". Quindi il Governo, o meglio, Silvio Berlusconi non c'entra anche se lui stesso ha definito così declassamento: "Le valutazioni di Standard & Poor's sembrano dettate più dai retroscena dei quotidiani che dalla realtà delle cose e appaiono viziate da considerazioni politiche". In ogni caso la tempesta è scoppiata e non solo le opposizioni ma anche il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, hanno chiesto le dimissioni del premier. L'altra importante agenzia mondiale di rating, Moody's, invece tace. In realtà, come ha ben spiegato l'imprenditrice Marina Salomon, intervenendo alla trasmissione di Radio Uno "Zapping", il problema è che all'estero considerano l'intero nostro Paese non del tutto affidabile? e questo termine ha tutta l'aria di essere solo un eufemismo. Certo, l'atteggiamento e le abitudini di Berlusconi non aiutano ma una regolata bisogna darsela tutti. Anche perché i rischi sono grossi: la Grecia è proprio dietro l'angolo.