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Catania - Centro storico, abitanti e commercianti contestano
Piano del traffico ancora polemiche
Necessaria una profonda revisione
Continuano a infuriare le polemiche sul nuovo piano della viabilità voluto dall'amministrazione Stancanelli relativamente al centro storico di Catania. A chiedere una profonda revisione del provvedimento, non solo i commercianti, in particolare quelli di via Vitorio Emanuele e di via Calì, che lamentano un calo degli affari fino al settanta per cento, ma anche i residenti, tra tutti quelli di via di Sangiuliano, che di ritengono "segregati? in casa in seguito alle modifiche della circolazione e della sosta. A denunciare la situazione, i componenti del Circolo della prima municipalità del Partito Democratico etneo che, dopo aver avviato una serie di confronti con gli abitanti e con i commercianti delle zone interessate dal nuovo piano di mobilità, hanno effettuato alcuni sopralluoghi ed evidenziato storture e incongruenze. «Non siamo mai stati contrari a priori alla chiusura di una porzione del centro storico - ha spiegato il segretario del Circolo del partito, Davide Ruffino - ma dai diversi incontri effettuati con chi il centro storico lo frequenta giornalmente, abbiamo riscontrato alcune incongruenze che causano non poche difficoltà». E una di queste riguarderebbe proprio la via di Sangiuliano dove non solo gli abitanti lamentano l'aumento del traffico di tre volte superiore rispetto al passato, ma soprattutto il fatto che, con le strisce blu realizzate da Sostare nel tratto compreso tra via Ventimiglia e via Coppola, non è più possibile entrare o uscire da case, date le dimensioni ridottissime del marciapiede. «In quel tratto - ha aggiunto Ruffino - il marciapiede è ampio appena 30 centimetri e gli stalli realizzati proprio davanti i portoni d'ingresso dei palazzi non consentono ai residenti di uscire da casa, specialmente se con delle carrozzine o semplicemente con delle buste della spesa. Insomma, gli abitanti sono segregati in casa per via di una scelta infelice e superficiale dell'amministrazione comunale, a cui chiediamo di trovare soluzioni immediate».
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