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CRISI - Nuovo giro di vite sulle tasche dei cittadini
Multe, 30 giorni per i ricorsi ed Equitalia pignora a gogo
Per rimpinguare le casse dello Stato Giulio Tremonti ha deciso di puntare su entrate certe e soprattutto veloci. Il ministro dell'economia spera di recuperare, entro il 2011, una somma di circa 13 miliardi di euro attraverso un inasprimento della riscossione fiscale (a partire dal primo Ottobre) affidando al colosso Equitalia, società che lavora per conto dell'Agenzia delle entrate e dell'Inps, strumenti di intervento tempestivi. Una stretta sui contribuenti senza precedenti che il ministro chiama con velata ipocrisia "lotta all'evasione"che nel concreto colpirà i pesci piccoli, per intenderci i cittadini che dichiarano il reddito e pagano le tasse. Lasciando, come sempre, libertà di manovra ai grandi evasori il governo continua a vessare famiglie e piccoli imprenditori. Si accorciano, infatti, i tempi di pagamento: sessanta giorni dall'avviso al contribuente. Il titolo di debito diventa esecutivo e basta l'avviso per entrare in mora per chi ha contratto debiti (multe e bollette comprese) con lo Stato a partire dal 2007. Due mesi di tempo per intavolare un ricorso o pagare l'intera somma a dispetto dei tempi più lunghi concessi dalle vecchie norme (almeno un anno). Al termine dei sessanta giorni Equitalia potrà "farsi valere" attraverso vari mezzi: aumento dei tassi dì interesse in caso di ritardo nel pagamento delle rate, ipoteche sugli immobili, pignoramento del conto corrente bancario, blocco dei crediti verso terzi, ganasce fiscali sulle auto. Inoltre anche la possibilità di ricorrere viene ostacolata, chi decide di contestare dovrà comunque pagare un terzo della somma (più gli interessi maturati) prima ancora che si svolga un processo amministrativo in grado di determinare chi si trova in torto. Una misura che lascia perplessi visto che, in media, quattro ricorsi su dieci vengono vinti dai contribuenti. Come se non bastasse, davanti al ricorso del cittadino l'ente, che non può avviare pignoramenti prima di sei mesi potrà comunque procedere all'ipoteca sulla casa e al blocco dell'auto e ancora peggio se intravede il rischio ("fondato pericolo") di non recuperare il credito ha la facoltà di sequestrare una pensione o di destinare un bene all'asta immobiliare. Insomma il governo ha perso un'altra occasione per dimostrare autorevolezza agli occhi dei cittadini, sempre meno tutelati e sempre più poveri, in nome di politiche cieche che non guardano mai al lungo periodo. Inoltre è stato dimezzato il tempo per opporsi alle multe per le infrazioni al codice della strada da 60 a 30 giorni. I termini decorrono dalla data di contestazione della violazione oppure dalla notificazione del verbale di accertamento. L'affaire Equitalia, si scusi il gioco di parole, è la cartina di tornasole di ciò che questo governo e questo paese non sono: equi.
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