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Gli abitanti del quartiere Monte Rosso si sentono in pericolo
Adrano, protesta contro le antenne di telefonia
Una petizione con 400 firme inviata al sindaco
Questa volta è il quartiere Monte Rosso di Adrano a protestare con una raccolta di ben 400 firme perché un centinaio di cittadini che all'improvviso si sono trovati dinanzi una torre con annesse le parabole della telefonia mobile. La istanza diretta al sindaco, all'A.R.P. A. e per conoscenza alla Procura della Repubblica, a firma dell'avvocato Marica Terranova, in rappresentanza e per delega dei cittadini del quartiere Monte Rosso. L'appello rivolto al sindaco Pippo Ferrante, quale Ufficiale di Governo, in applicazione dell'articolo 32 della costituzione che prevede la tutela della salute pubblica, ha chiesto di visionare e possibilmente l'immediata rimozione dell'antenna sita in via Elicona n. 24 visto che nelle immediate vicinanze si stanno verificando numerosi casi di malattie tumorali.
Nel corso di un incontro tra il comitato di protesta ed il sindaco, tenutasi nella sala conferenze di Palazzo Bianchi, quest'ultimo si è impegnato a procedere per tutto quanto è di competenza dell'amministrazione comunale.
Ancora non è certo che tali impianti possano nuocere al fisico umano ma l'Organizzazione Mondiale della Sanità si è da tempo espressa in proposito con il cosiddetto "principio di precauzione" ovvero l'invito a non installarle nei pressi di siti sensibili (scuole, asili, case di cura ospedali ecc. e nei centri ad alta densità abitativa). L'Oms, infatti, ha indicato che l'inquinamento elettromagnetico è uno dei quattro problemi mondiali della salute, sottolineando che si deve procedere all'esposizione al minimo rischio possibile.
"Bisogna contrastare, impedire per norma gli accordi esclusivamente di parte che, fino a oggi, hanno scavalcato sia le burocrazie delle amministrazioni locali che il parere della popolazione - afferma l'avvocato Terranova -, fare riferimento alla normativa vigente ed alle numerose sentenze che fanno giurisprudenza per dire no ad antenne selvagge o pericolose per la salute pubblica. L'invito ai cittadini è a non tacere - aggiunge il legale - non lasciarsi ingoiare dall'indifferenza e dal fatalismo di chi ne ha la responsabilità. Ci sono infiniti modi, democratici e civili, di protestare, ribellarsi, far sentire la propria voce. Nessuno di noi può più accettare che l'Istituzione pubblica, che dovrebbe tutelare i cittadini, continui a giocare con la nostra salute, al fine di perseguire piani ed interessi non sempre chiari, non sempre legati al bene comune".
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