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Cardinale e Mazzamuto sono gli unici due "sudisti"

Monti vara il governo e dimentica il Sud

E non bastano due sottosegretari a difenderci

La squadra di governo è al completo. Il professore Monti sarà affiancato da diciotto ministri, tre viceministri e ventisei sottosegretari (compreso Catricalà alla Presidenza). Un pattuglia snella costituita da quarantasette tecnici o presunti tali, un numero ragionevole se si fa un confronto con il vecchio esecutivo che contava ben quaranta sottosegretari. Dalle nomine emerge anche un'altra notizia, il catanzarese Antonio Catricalà non è più l'uomo "più a sud" dell'esecutivo grazie alla presenza di due siciliani. Si tratta dei palermitani Adelfio Elio Cardinale, sottosegretario alla salute, e di Salvatore Mazzamuto alla giustizia.
Il primo è l'attuale vicepresidente dell'Istituto superiore di Sanità, già presidente della Società nazionale dei medici radiologi e preside della Facoltà di medicina di Palermo. Cursus honorum prestigioso a parte il sottosegretario è sposato con Anna Maria Palma capo della segreteria del Presidente del Senato Renato Schifani. Anche il secondo sottosegretario può vantare un legame con un altro big siciliano e berlusconiano.
Mazzamuto, professore ordinario di Diritto civile all'Università Roma Tre, nell'ultimo governo Berlusconi è stato consigliere giuridico del ministro della Giustizia Angelino Alfano, per il quale ha elaborato la bozza di riforma del Csm. Tra le varie considerazione fatte in questi giorni sulla bontà di un esecutivo tecnico ne andrebbe fatta un'altra alla luce di quanto detto fin ora.
Se è vero, e lo è, che il professor Monti si è districato (bene) tra i veti incrociati dei partiti cercando un equilibrio più o meno perfetto tra tecnici d'area per non fare sentire esautorato il Parlamento è pur vero che non ha tenuto conto di un elemento fondamentale della rappresentanza politica che invece le camere ben rappresentano: la territorialità. A questo punto non ci resta che sperare nei senatori e nei deputati eletti nell'isola che pure avranno non poche difficoltà nel votare i vari provvedimenti visto il sostegno incondizionato che i vari partito hanno dato all'esecutivo, con un deterrente però noi siciliani potremo sempre non votarli (legge elettorale permettendo) cosa che invece non vale per i tecnici.
Fatta questa doverosa considerazione non ci resta che augurare buon lavoro ai sottosegretari siciliani che vorremmo vedere meno imbronciati e un po' più solari.

di Roberta Fuschi. Pubblicato in Cronaca il 02/12/2011 Scarica il pdf


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