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I lavori riprenderanno il 7 dicembre dopo il dissequestro disposto dalla Magistratura
È ufficiale, Piazza Europa sarà un parcheggio
La decisione dovrebbe tutelare "l'interesse collettivo". Di chi?
Catania - Sul sito internet www.parcheggioeuropa.it, alla voce "Progetto", si legge testualmente: "La realizzazione del parcheggio tende al raggiungimento di un preminente interesse collettivo". Subito dopo viene precisato il contenuto di quel presunto "interesse collettivo": "Decongestionare il traffico incentivare il rilancio delle attività commerciali, permettere alle maestranze di tornare al lavoro". Un pensiero del tutto personale che però si è tramutato in un vero e proprio "dictat", una decisione calata dall'alto che come un'onda d'urto ha travolto l'intera collettività, quella catanese, privata di uno dei suoi beni più preziosi. Dopo la notizia dell'imminente sventramento di Piazza Europa, destinata a diventare un parcheggio, i catanesi si ritrovano ancora più disorientati nell'apprendere del sequestro del cantiere. Un sequestro disposto dalla Magistratura per presunte irregolarità ed abusi d'ufficio legati a una modifica con la quale sarebbero stati eliminati diversi stalli per ricavare spazi destinati a negozi. Nell'inchiesta furono coinvolti, tra gli altri, l'ex sindaco di Catania, Umberto Scapagnini, l'ex direttore dell'Ufficio speciale per l'emergenza traffico, Tuccio D'Urso, la Commissione aggiudicatrice, il Rup e gli imprenditori. Alcuni mesi fa la terza sezione penale del Tribunale di Catania ha disposto il dissequestro e la restituzione delle aree alla società della famiglia Virlinzi che, nel 2005, aveva ottenuto l'aggiudicazione dell'appalto in project financing dal Comune di Catania.
È di tre giorni fa, invece, la notizia dell'imminente riapertura del cantiere e della conseguente ripresa dei lavori, fissata per il prossimo 7 dicembre.
Dal giorno del dissequestro si diffondono a macchia d'olio i plastici che mostrano il futuro volto della piazza, quasi a voler convincere tutti che sarà migliore del precedente. Eliminato in gran parte quel piccolo polmone verde che era piazza Europa, a breve, gran parte della superficie sarà interrata ed ospiterà quasi quattrocento posti auto e otto botteghe. Un ennesimo centro commerciale? Sarete voi a dirlo. E con questo interrogativo rimane anche il rimpianto di una collettività che forse non ha lottato abbastanza per fare valere i propri diritti: come il diritto di decidere - magari con un referendum - il destino di un bene che appartiene a tutti e che, troppo spesso, come altri, diviene appannaggio di pochi.
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