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Organizzato nello Stabilimento Monaco di Misterbianco, nuovo contenitore culturale
Un convegno sull'economia dell'arte
Misterbianco - "Il mercato dell'artigianato siciliano e italiano in genere è in crisi. A Santo Stefano di Camastra il 50% delle aziende di ceramica ha chiuso, e la situazione a Caltagirone non è molto diversa", ha dichiarato Barbaro Messina, artigiano di Paternò, docente di Arti applicate e componente del Consiglio nazionale della ceramica nonché inventore della tecnica di ceramizzazione della pietra lavica, nel corso del convegno "L'economia dell'arte", organizzato nello Stabilimento Monaco di Misterbianco, nuovo contenitore culturale. "Per superare questo momento difficile - ha aggiunto Barbaro Messina - le aziende e le botteghe devono saper stare al passo coi tempi e convertirsi alla tecnologia. Molti artigiani sono rimasti legati al concetto decorativo della ceramica che in questo momento però è saturo. Non dimentichiamo che abbiamo grandi concorrenti. Uno su tutti la Cina: dall'oriente arrivano in Italia piatti stampati, copie esatte fatte in serie delle nostre belle ceramiche. E ovviamente non sono fatte a mano". Bisogna convertirsi alla serialità e all'industria ceramista? "Nient'affatto - sostiene Messina - L'artigianato può avere un grande riscontro turistico e di interesse culturale ed economico, ma bisogna abbandonare il concetto che lega la ceramica alla sola decorazione e allargare le vedute spingendosi anche oltre creando un connubio con designer e arredamento. In tanti, secondo me, più che avvertire veramente la crisi ne hanno avuto paura e hanno deciso di abbandonare il campo". Nel corso del convegno, organizzato dall'editore Giovanni Mirulla, che ha proposto l'istituzione di una mostra permanente delle arti applicate, l'assessore comunale ai Grandi eventi, Franco Galasso, ha auspicato la destinazione dello Stabilimento Monaco in "cittadella dell'arte" e la rifunzionalizzazione dell'area commerciale collegandola con le "botteghe aperte" centro storico. "Lo Stabilimento Monaco - ha aggiunto il consulente Salvatore Zinna - è stato parzialmente recupero con un impegno di 2,5 milioni di euro, adesso resta da ristrutturare anche l'altra parte che costituirà un centro di attrazione culturale, espositiva, congressuale che andrà oltre i confini locali. Sarà, quindi, un'opportunità di riqualificazione per l'area commerciale, di attrattiva culturale e turistica nel centro storico di Misterbianco e di rilancio e sostegno delle attività artigianali e artistiche tipiche del territorio. Misterbianco si pone gli obiettivi di città sostenibile, innovativa, metropolitana che potrà raggiungere proprio grazie a iniziative che possano valorizzare un grande contenitore come questo esempio di archeologia industriale".
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