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Il governo tecnico ha ormai finito di svolgere il suo compito?
Monti: "O mi fate lavorare o vado via"
Restano i nodi di Rai, giustizia e istituzioni
Da Seul il premier Monti manda un monito bene preciso ai partiti e lo fa mettendo da parte la sobrietà a cui ci aveva abituato e rispolverando un'espressione da prima Repubblica: "Meglio tirare le cuoia che tirare a campare". L'esatto opposto di quanto diceva Giulio Andreotti nei momenti di massima difficoltà di tenuta dei suoi governi, parole pesanti come macigni. Il premier ha detto esplicitamente "Non punto alla durata ma a fare un buon lavoro" una dichiarazione che arriva proprio nel momento in cui la riforma Fornero crea non pochi malumori all'interno di uno dei principali sostenitori dell'esecutivo: il Partito Democratico. "Se il Paese, attraverso le sue forze sociali e politiche, non si sente pronto a quello che secondo noi è un buon lavoro, non chiederemo certo di continuare per arrivare a una certa data" ha dichiarato Monti sottolineando non solo la sostanziale differenza tra un governo tecnico e uno politico ma una sorta di mal sopportazione della mediazione parlamentare. Il messaggio arriva chiaro e forte all'attuale maggioranza e scompiglia, non poco, le carte in tavola. Alfano, Casini e Fini colgono la palla al balzo e plaudono alle dichiarazioni del premier, Bersani resta nel pantano. Se da un lato, infatti, i democratici sostengono l'esecutivo per senso di responsabilità dall'altro non possono permettersi di cedere rispetto alla riforma del mercato del lavoro. Non sono solamente i malumori della base( ed eventuali conseguenza elettorali) a preoccupare Bersani ma la tenuta interna di un partito spaccato al suo interno tra moderati e liberal pro Monti senza se e senza ma e la sinistra che guarda a Vendola e alla Cgil. Equilibri delicati che in caso di elezioni anticipate andrebbero in frantumi. Un altro lo scoglio da superare ovvero le prossime riforme (Rai, giustizia, istituzioni) aspettano il governo Monti, adesso che ha svolto pedissequamente i compiti a casa assegnati dall'Europa. Il premier farà qualche concessione in più al centro destra di quanto non abbia fatto con i democratici o l'atteggiamento netto tenuto sin qui è dovuto proprio a quello che si può facilmente ipotizzare accadrà in casa pdl? Restiamo in attesa di risposte.
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