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Il Partito Democratico siciliano riparte dall'economia verde

Dalla green economy nuovi posti di lavoro

Se n'è discusso in un incontro a Catania

Il Partito Democratico siciliano riparte dall'economia verde e lo fa con un'iniziativa pubblica dal titolo "L'Italia della green economy: crescita e nuovo lavoro nella Sicilia sostenibile". L'incontro che si è tenuto sabato scorso, ha visto tra i suoi protagonisti la deputata regionale Concetta Raia, la capogruppo al senato Anna Finocchiaro, il responsabile siciliano di Ecologisti Democratici Gigi Bellassai, la responsabile nazionale Ambiente Stella Bianchi e il deputato Giuseppe Berretta. Tema conduttore dell'iniziativa, moderata da Otello Marilli, uscire dalla crisi puntando su politiche di sviluppo e occupazione legate al potenziamento delle energie rinnovabili e alla green economy. Quello che molti relatori hanno definito un "cambio di paradigma". L'assunto di fondo esposto da Stella Bianchi è questo: si esce una crisi nata da un sistema di consumo a debito, sia in termini di risorse finanziarie e ambientali invertendo questo modello mediante una riconversione ecologia dell'economia. Una occasione per trasformare problemi in risorse come nel caso dei rifiuti, potenziando l'industria del riciclo rilanciando l'occupazione e parimenti tutelando l'ambiente. Un progetto sicuramente ambizioso che proprio in Sicilia dovrebbe e potrebbe trovare terreno fertile. Non soltanto per la sua posizione geografica. La nostra, infatti, è la regione con più basse emissioni di CO2 nel settore residenziale con solo 1,2 tonnellate per famiglie. In agricoltura si registra il boom di prodotti di origine biologica, raggiungendo il terzo posto in Italia, e sono circa duemila le piccole e medie aziende che hanno la certificazione ISO 14.001. Investire sull'economia verde costituirebbe secondo Concetta Raia "un nuovo sistema che ha bisogno di investire sul capitale umano e che potrebbe portare solo in Sicilia duecento mila posti di lavoro e nuove figure professionali" . A fronte di un evidente problema occupazionale che attanaglia l'isola. Insomma come ha detto Anna Finocchiaro "Se non qui dove? Se non ora quando?". Per farlo, però, serve un massiccio sviluppo di politiche pubbliche in chiave di investimento su rinnovabili, tecnologie verdi, acquisti verdi della pubblica amministrazione, bioedilizia, raccolta differenziata dei rifiuti. In tal senso il governo siciliano è in evidente ritardo se si considera che attualmente sono stati utilizzati soltanto il 35% dei fondi destinati alle rinnovabili dal Programma Operativo Regionale 2000/2013 e che il denaro del p.o.r. precedente è stato speso tutto senza però raggiungere gli obiettivi previsti. Per tale motivo la deputata Raia propone di istituire "una cabina di regia unitaria e coordinata in materia di pianificazione e attuazione di iniziative in campo energetico, che rappresenti il punto di sintesi della linea politica degli assessorati coinvolti nella materia: energia, agricoltura, attività produttive, infrastrutture, trasporti, sanità".

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