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Incontro tra Legacoop pesca e i pescatori di Catania e Acireale per discutere sulle nuove norme UE per i pescherecci
I pescatori catanesi contro la nuova patente a punti europea
Al fine di contrastare l'illegalità in mare, dal 1 gennaio 2012 in Italia è entrata in vigore la licenza a punti per i pescatori. Il nuovo sistema, previsto dalle normative europee, ha fatto mobilitare l'intero settore ittico e creato non pochi disagi in diverse marinerie. Giovedì 10 maggio si sono riuniti i pescatori catanesi e sono intervenuti il presidente nazionale di Legacoop Pesca Ettore Ianì ed i presidente regionale e provinciale della stessa organizzazione Pino Gullo e Giuseppe Giansiracusa. A spiegare nel dettaglio le nuove norme in materia sono intervenuti anche Elena Ghezzi, di Lega Pesca, Paolo Pelusi, presidente del Consorzio Mediterraneo e i dirigenti della Direzione Marittima Catania.
L'incontro è stato finalizzato per illustrare ai pescatori dell'area ionica i contenuti della nuova normativa, per dare ulteriori chiarimenti circa i nuovi adempimenti che da inizio anno sono a carico degli operatori del settore ittico e sono stati oggetto di diverse proteste.
Il settore ittico infatti, con la nuova normativa, ha trovato non poche difficoltà. Gli adempimenti sono stati giudicati complessi, violenti nei metodi, privi di contenuti reali e come tale complessivamente dannosi per l'immagine del settore. La loro concreta applicazione ha provocato incomodi non solo all'interno dell'attività di pesca, ma anche nella stessa amministrazione. Sono coinvolte perfino le Autorità di Controllo della sezione, a causa di questi provvedimenti spesso astratti dalla realtà produttiva. Il sistema è similare a quello della patente a punti previsto per gli automobilisti, interessa sia pescherecci che comandanti delle navi, che in caso di infrazione non soltanto saranno multati, ma vedranno aumentare anche i loro punti sulla licenza. Ogni volta che si commette un infrazione, le sanzione che scattano colpiscono sia il comandante responsabile delle operazioni a bordo, che l'armatore titolare della licenza di pesca.
La nuova normativa, orientata a tutelare l'ambiente, prevede una limitazione dell'abuso delle risorse ittiche e quindi permette di salvaguardare la fauna marina e le specie protette.
"Le regole ci sono - ha commentato Ianì - e il loro rispetto è sacrosanto ma questo non si deve tradurre in ingiuste penalizzazioni per la filiera".
Il rischio che si incorre con il nuovo sistema è che i pescatori professionisti della Sicilia, già colpiti da una pesante crisi, con le normative che prevedono la patente a punti, vengano ulteriormente penalizzati. Mentre la pesca sportiva, attività che secondo la legge viene esercitata solo a scopo ricreativo e agonistico e non ai fini commerciali, e che in Sicilia non è mai stata regolamentata per la storica "latitanza" del governo regionale in questo settore, venga invece agevolata e continuata ad essere praticata illegalmente. La politica, regionale e locale, è in grado di fronteggiare davvero i problemi e favorire questo settore così vulnerabile?
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