Spie, documenti segreti, intrighi... neppure in "Angeli e demoni"

C'è del marcio in... Vaticano

Gli ingredienti per la trama di un giallo ci sono tutti

Spie, documenti segreti, intrighi. Gli ingredienti per la trama di un giallo ci sono tutti, a partire dall'ambientazione: il Vaticano. Lo scandalo che colpisce la Santa Sede, però, non è frutto di fantasia. Lo sa bene l'aiutante di camera papale, Paolo Gabriele, arrestato perché trovato in possesso di documenti riservati e degli apparati per riprodurli. Le indagini, interne alla Curia, erano partite in seguito a una evidente fuga di notizie certificata dalla pubblicazione de libro di Gianluigi Nuzzi " Sua santità, le carte segrete di Benedetto XVI". Nel testo, infatti, compaiono documenti riservati che soltanto poche persone fidate potevano reperire. Non è escluso che dietro la fuga di notizia si celino alti prelati della Santa Sede. L'obiettivo principale delle rivelazioni è il Segretario di Stato Tarciso Bertone, uomo molto influente e soprattutto potente tanto da oscurare la stessa figura del Papa. Bertone è stato da più parti additato come l'antagonista principale dell'ex presidente dello Ior, Gotti Tedeschi destituito dal suo incarico, qualche giorno prima dell'arresto di Gabriele, con l'accusa di avere diffuso documenti riservati. Una trama fitta che getta numerose ombre sulla Curia Romana. Dalle indiscrezioni raccolte da vari cronisti pare infatti che all'origine della divulgazione di documenti riservati ci sia la volontà di denunciare "il marcio" che c'è dentro la Chiesa. Nel libro di Nuzzi, l'informatore ("Maria") dice espressamente "finché non si fa piena chiarezza, certe vicende rimarranno sospese per sempre". Del resto le vicende oscure che hanno accompagnato la storia del Vaticano, anche in anni recenti, non sono poche. Dalla gestione dello Ior (la Banca vaticana) al caso Orlandi, dai preti pedofili ai rapporti con i lefebvriani. Una Chiesa sempre più legata al denaro e al potere, lontana dal messaggio di Cristo. E pensare che era il 1517 quando Martin Lutero proclamava la Riforma in antitesi al malcostume che regnava tra le mura pontificie. Il nemico principale della Chiesa non è tanto la secolarizzazione della società, lungamente additata dai prelati come male assoluto, quanto piuttosto la propria incapacità di autoriformarsi e farsi umile, pena la perdita di qualunque credibilità morale.

di Roberta Fuschi. Pubblicato in Cronaca il 01/06/2012 Scarica il pdf