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Presentato il progetto dell'architetto Mario Cucinella
Ecco il nuovo San Berillo
Una ferita "lunga" sessant'anni
L'architetto Cucinella, il sindaco Stancanelli e il presidente Consoli
Una grande promenade pedonale e ciclabile immersa nel verde. Questo prevede il progetto dell'architetto Mario Cucinella per la riqualificazione di S. Berillo. Una ferita da sanare, da quando negli anni Cinquanta il quartiere fu sventrato. L'architetto ha tratto ispirazione dai giardini di Babilonia per la realizzazione del masterplan presentato qualche giorno fa a Palazzo degli Elefanti. L'idea di fondo è quella di risanare l'area di Corso dei Martiri creando ampie zone pedonali immerse nel verde, simili alle ramblas di Barcellona, che ricongiungeranno Catania al mare. In effetti il plastico non lascia dubbi. Alberghi, teatri, musei, esercizi commerciali, giochi d'acqua,un nuovo tratto di metropolitana, abitazioni di lusso e tanto verde. I promotori si sono affrettati a dichiarare che nella zona non sorgeranno centri commerciali, mettendosi a riparo da critiche certe. Eppure la vocazione commerciale del progetto è evidente. Basti pensare alla percentuale edificabile destinata ai servizi. Su una cubatura edificabile complessiva di duecentoquaranta mila metri cubi, soltanto quaranta mila saranno destinati alle abitazioni. I restanti metri cubi sono tutti per le attività commerciali. E pensare che a Catania l'emergenza abitativa è appunto un'emergenza. Poche case e di certo non accessibili ai più. Una scelta in contro tendenza rispetto ai problemi della città, del resto questa dovrebbe essere una preoccupazione degli amministratori e non dei privati che finanzieranno il progetto. Il preventivo stimato è di duecento milioni di euro. Una cifra ottimistica tenuto conto della vastità della zona da riqualificare e dei numerosi interventi previsti. I lavori inizieranno in autunno e termineranno entro quattro anni al massimo. Cucinella ha detto espressamente che "il vantaggio e lo svantaggio del progetto è che non sarà possibile farne un pezzetto per volta perché si tratta di un'operazione che quando si comincia si deve finire". Infatti "queste opere di rigenerazione hanno una loro forza se si fanno tutte insieme". I numerosi cantieri aperti in città non sono troppo rassicuranti in tal senso. Certo è che l'opera potrebbe dare una boccata d'ossigeno alla situazione occupazionale catanese. Staremo a vedere.
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