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Il Codacons promuove un comitato contro la nuova tassa
Imu, il 18 si paga ma in Sicilia c'è una speranza...
Tutti i proprietari di immobili e terreni dovranno versare la prima rata dell'Imu il prossimo 18 giugno. Il pagamento deve essere fatto esclusivamente tramite modello F24, pagando online sul sito dell'Agenzia delle entrate oppure in modo tradizionale in banca, negli uffici postali o presso gli agenti della riscossione (Equitalia). Da dicembre sarà nuovamente possibile utilizzare il bollettino postale, le cui modalità di compilazione verranno rese note più avanti. Chi possiede la partita Iva potrà pagare esclusivamente per via telematica. Il vecchio F24 può essere comunque utilizzato fino al 31 maggio 2013.
In Sicilia non è ancora chiaro come stiano le cose, cioè se lImu si debba pagare. L'assessore regionale al Bilancio, Gaetano Armao, è cauto: "Bisogna pagare evitando le sanzioni. La Sicilia ha adottato tutte le misure contro la vecchia versione dell'Imu, ottenendo una sentenza che ne ha dichiarato l'incostituzionalità, e anche contro la formulazione attuale abbiamo presentato, a febbraio, ricorso alla Consulta". C'è quindi la tenue speranza di ottenere un rimborso e di non pagare le successive rate.
Intanto è nato a Catania il "Comitato nazionale vittime dell'Imu". Lo ha annunciato il segretario nazionale del Codacons, Francesco Tanasi, sottolineando che "la battaglia dei consumatori contro l'Imu è iniziata".
Il Codacons contesta come l'Imu, "che è una tassa di scopo, sia stata decisa contro la legge e senza la previa individuazione delle precise opere pubbliche che l'imposta dovrebbe andare a finanziare, in palese violazione della normativa vigente". Il comitato spiega in una nota "che l'Imu va a colpire, senza alcuna distinzione, ogni possessore di immobile, senza tenere conto della reale capacità contributiva, spesso decisamente bassa come nel caso di soggetti titolari di pensione e/o precari".
"Violato anche l'art. 47 della Costituzione Italiana - denuncia ancora il Codacons - dal momento che l'imposta non solo costituisce un deterrente per l'accesso al risparmio popolare ma lo impedisce del tutto per coloro che sono proprietari di beni immobili".
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