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La denuncia partita dai consiglieri comunali di Intesa per Catania
Strisce blu illegittime?
In un anno 132.000 contravvenzioni
"Catania segua l'esempio di Roma e sulla questione sosta a pagamento e strisce blu riparta da zero e definisca con urgenza il piano urbano del traffico". E' questa la prima richiesta che il progetto civico "Intesa per Catania, attraverso i consiglieri i comunali Bartolomeo Curia, Puccio La Rosa e Francesco Montemagno, ha posto all'amministrazione comunale, nel corso di una conferenza stampa tenuta nel caos di piazza S. Domenico. Una richiesta contenuta anche in un'interrogazione urgente al sindaco.
"Dopo mesi di studio e di richieste di chiarimenti - precisano i tre - abbiamo acquisito una risposta dall'Ufficio del traffico Urbano del Comune sconcertante e fortemente allarmante. Con la nota n° 36172, infatti, il direttore pro tempore della Direzione traffico urbano afferma che nessun atto relativo alla delibera di Giunta Municipale del dicembre del 1995, ossia quella che individua i perimetri dove allocare le cosiddette strisce blu, risulta essere in possesso degli uffici comunali. Uffici che, nella stessa nota, dichiarano non conosce i presupposti su cui è stata determinata tale perimetrazione".
"A questo - continuano Curia, La Rosa e Montemagno - si aggiunga che il Ministero dei Trasporti già nel 1998 con proprio decreto ha messo in mora la città di Catania per l'assenza del piano urbano del traffico, documento di programmazione obbligatorio e necessario supporto per avviare un piano della sosta a pagamento. Piano non ancora realizzato".
Tutto questo significa - dicono ancora- che le strisce blu a Catania sono realizzate in assenza dei necessari presupposti e dunque probabilmente illegittime. A ciò si aggiunga - denunciano Curia, che in moltissimi casi gli stalli realizzati non rispondono ai requisiti previsti dalla legge 285 del 1992 art. 7 comma 8. Basta, infatti, pensare come non sia rispettata nella collocazione delle strisce blu, in molti punti della città, la distanza minima di 5 metri dall'incrocio, ed ancora come su 1600 fermate dell'Amt in circa il 90% dei casi non sia rispettata la distanza di 12 metri più 12, più 12, per un totale di 36 metri, nella collocazione delle strisce. A questo si aggiunga che anche la larghezza e la lunghezza degli stalli in tantissimi casi non risponde alle indicazioni puntuali ed indispensabili imposte dalla legge. Un grosso pasticcio insomma che rischia di essere vissuto come una vessazione dai cittadini e di trasformarsi in somme indebitamente percepite tanto da Sostare quanto dal Comune con evidenti danni dal punto di vista erariale. Un dato evidenzia questo aspetto, soltanto nell'anno 2010 sono state elevate 132.000 contravvenzioni e numeri analoghi si hanno nel 2011 ed in quello in corso. Numeri enormi su cui potrebbero aprirsi contenziosi, come accaduto ad esempio a Roma a seguito di denuncie da parte delle associazioni, che porterebbero inevitabili conseguenze economiche sulle casse comunali".
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