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Registrato un calo del 70%. Si realizzano solo operazioni di necessità
Sempre fermo il mercato immobiliare siciliano
Se giugno col sol leone si innalza sui cieli catanesi e la voglia di star fuori aumenta in molti sognano di poter acquistare la loro prima e sicuramente l'unica casa. Giugno, considerato come il tempo di sole e mare porta con se scadenze e resi conti semestrali che annunciano rincari e in taluni casi miglioramenti, ma a far i conti con noi il dott. Nino Nicolosi, agente immobiliare nonché vicepresidente nazionale Fimaa: "Di solito i "numeri" dell'Agenzia del territorio non rispecchiano la realtà - dice -. Io parlerei di un calo del 70%, altro che di un aumento delle compravendite dello 0,5%. Dato, quest'ultimo, che in ogni caso non è un elemento determinante per la crescita. Ormai sul mercato immobiliare si realizzano solo operazioni di necessità. Sarà per l'insicurezza del lavoro, per gli stipendi in ritardo o decurtati dalle tasse, fatto sta che i "movimenti" sono quasi fermi, i mutui non vengono onorati e tra non molto sul mercato catanese verranno immessi 500/600 immobili importanti che andranno all'asta".
Eppure sembra proprio che l'agenzia del Territorio ha da poco annunciato i dati semestrali, frutto di accurate analisi, dimostrandone un aumento nelle compravendite immobiliari e posizionando così Catania al secondo posto con 4.619 transazioni. Analizzando nel dettaglio tale fenomeno si percepisce un forte spostamento di interesse dal centro al hinterland etneo.
Riportando una tabella delle agenzia del Territorio si evince una curva di valorizzazione suddivisa per fasce/zone da un minimo di 900 a un massimo di 3000 euro a metro quadro. Tutto ciò va a cozzare con il muro che le banche pongono a chi naturalmente e legittimamente spera di poter aver il tanto sognato e desiderato nido d'amore.
Anche Catania come le altre città siciliane, in cui spicca il capoluogo, risente della crisi economica. La città infatti, ormai dal 2009 in cui si registrava un ben noto e sofferto -6,25%, mantiene la registrazione di compravendite in negativo. E appunto come si constatava prima tale fenomeno scaturisce dalle innumerevoli e diffuse difficoltà economiche e burocratiche di accesso al credito, causandone l'arrestato delle compravendite immobiliari nelle zone semicentrali e periferiche. Discorso opposto per il centro storico che rimane vivace, grazie soprattutto ad acquisti per investimento, che se nella maggioranza dei casi avvengono in contanti. Complessivamente la città registra tempi medi di vendita pressoché immutati rispetto allo scorso anno, in quanto sono necessari 6 mesi e mezzo circa per vendere un immobile. Infine, sul versante dei prezzi, Catania ha subito un calo fisiologico del 10% circa.
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