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Una conversazione con l'ex ministro organizzata dalla Compagnia delle Opere della Sicilia Orientale
Tiziano Treu, argomentazioni e risposte da dimenticare
Carlo Saggio e Tiziano Treu (Foto di Santi Zappalà)
La Compagnia delle Opere della Sicilia Orientale, in collaborazione con la Fondazione Ceur, ha organizzato una conversazione con il senatore Tiziano Treu, dal titolo "Lavorare in Sicilia: idee, proposte". Un'occasione per affrontare la decisiva questione del lavoro, in questo momento così arduo. La serata è stata dunque una di quelle importanti sia per l'ospite sia per la qualità del pubblico intervenuto tra il quale spiccava il Procuratore Capo della Repubblica di Catania Giovanni Salvi.
A fare da padrone di casa il presidente Carlo Saggio che ha avuto il compito di chiedere, sollecitare e "provocare" l'esponente del Partito Democratico.
Tiziano Treu, tra l'altro, nelle sue vesti di ministro del lavo mise a punto il cosiddetto "Pacchetto Treu" da cui ebbe origine la legge 196/97 da quale nacquero il lavoro interinale e tutte le altre forme atipiche di contratto. Potrebbe essere definito a pieno titolo il "padre dei precari" italiani. Forse per questo retaggio o per la essenzialità delle risposte, quanto detto da Treu non ha suscitato l'approvazione dell'uditorio. Al di là dei luoghi comuni affontati come la debolezza politica dell'Europa rispetto agli Usa, che non si può prevedere la fine della crisi economica, che l'Italia è uno degli anelli deboli dell'Ue, che l'attuale Governo è di emergenza, Treu non ha mai dato risposte chiare ed esaurienti. Saggio gli ha chiesto se "E' possibile possibilità di specializzazione del lavoro in base alla territorialità" e lui ha risposto che "l'Ue punta molto sull'apprendistato e che noi in Italia siamo indietro" oppure che "se ci troviamo in queste condizioni la colpa è nostra e non della Merkel". Altri esempi sono le risposte date a Cristina Scuderi, direttore della Compagnia, che gli ha chiesto come loro si possono impegnare ("Cosa può fare Cdo lo sapete voi") e all'imprenditore Alfio Scuto che poneva il problema del costo del lavoro ("Quelle spese indirette servono per pagare le pensioni, quindi non si possono toccare") che hanno lasciato il pubblico veramente perplesso. Molta sufficienza, risposte incomplete e spesso fuori tema. Treu ha dimostrato quanta pochezza c'è in molti uomini politici attuali. Un'occasione perduta per la Compagnia delle Opere che, assolutamente in buona fede, pensava di poter dibattere con un personaggio preparato e disponibile e invece si è ritrovata con un pubblico deluso e un po' irritato. Certamente andrà meglio al prossimo appuntamento previsto per il prossimo 12 luglio quando il presidente nazionale della Compagnia, Bernhard Scholz, parlerà del buon utilizzo delle risorse umane.
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