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La guerra per il controllo dell'aeroporto di Catania è entrata nella sua fase più accesa
Obiettivo Fontanarossa
La prossima puntata il 23 luglio
L'aeroporto di Catania
La guerra per il controllo dell'aeroporto di Catania è entrata nella sua fase più accesa nello scorso mese di marzo quando il sindaco Stancanelli, epigono di Raffaele Lombardo, ha ridimensionato l'assessore di riferimento di Confcommercio, Franz Cannizzo, levandogli la delega alle Attività produttive e dandogli quella quasi inutile al Lavoro. Una situazione, quella di Palazzo degli Elefanti, che esplode definitivamente con le polemiche dimissioni di Cannizzo. Conferenza stampa durissima e non passano che pochi giorni che il presidente della Camera di Commercio di Catania, il potentissimo presidente regionale di Confcommercio Piero Agen, viene esautorato attraverso il commissariamento da parte della Regione. Una situazione che dura pochissimo perché il Tar annulla il provvedimento e Agen torna in sella. Nel contempo, tra una conferenza stampa e l'altra, nasce lo scontro anche tra Confcommercio e Confindustria, tra Agen e Ivan Lo Bello. Domenica scorsa si riunisce il Consiglio di Amministrazione della Sac, la società che gestisce l'aeroporto di Catania, ma si conclude con un nulla di fatto. A causa dello spending review sembra che i membri del Cda dovranno diventare 3. Tutto viene rinviato al 23 luglio. Lo Bello si appresta a convocare una conferenza stampa nella quale chiede che la politica stia fuori da tutta la situazione. "La mia preoccupazione - ha detto Lo Bello - è proprio quella legata alla politica e ripeto farebbe bene il Presidente Agen a non affibbiare ad altri intenti politici che ha dimostrato di avere semplicemente col fatto che ha candidato per la politica Castiglione. Come farebbe bene il presidente Lombardo, quando ritornerà il commissario, a dimostrare di avere interesse nei confronti dello sviluppo economico di questo territorio e non di giocare una partita politica alle spalle della Sac".
Il giorno dopo la conferenza stampa la convoca Agen che minaccia azioni giudiziarie. "Nel momento in cui parliamo di legalità - ha detto Agen - che venga subito avviata una verifica sui carichi pendenti di tutti i candidati che al momento sono già presentati". Poi, in vista del Cda del 23 luglio, un avvertimento al probabile commissario "Che non modifichi l'orientamento già manifestato".
La fibrillazione è al massimo. In ballo ci sono milioni di euro, appalti, incarichi, consulenze, posti di lavoro. Una vera miniera d'oro in questo periodo di vacche magre. Possiamo sperare che questa volta ci sia anche un interesse e un riguardo per i buoni servizi, per lo sviluppo; per la gente, insomma?
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