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Gli abitanti dell'Oasi del Simeto protestano per la presenza degli animali

Loro sono abusivi, le rane no

L'Enpa interviene in favore dei batraci


Tra il serio e il faceto, l'arroganza umana non ha mai fine e, mentre si cerca di tutelare il patrimonio naturale della Sicilia, tra incendi, atti vandalici, cattive abitudini e incurie degli organi preposti, a Catania si ha il proprio bel da fare cercando di capire come dei cittadini abusivamente posti in un area a protezione speciale e dedicata solo alle specie autoctone di flora e fauna, possano paradossalmente chiedere aiuto alle istituzioni, per essere liberarti da fastidiosissimi anfibi.
Ed ecco che da questo punto parte la cronaca di questi giorni che vuole, gli abusivi residenti dei Villaggi della Plaia di Catania, essersi ritrovati con "una pioggia di rane" dentro le proprie abitazioni a seguito delle precipitazioni delle scorse settimane.
"Da quel momento hanno invocato il loro diritto di cittadini ad essere tutelati e liberati dagli odiosissimi anfibi - ha dichiarato il capo nucleo delle Guardie zoofile dell'Enpa di Catania, Cataldo Paradiso -. Hanno scritto una email persino a noi, ordinando, la rimozione immediata delle rane, altrimenti, testualmente, sarebbero stati costretti a danneggiare questi animali. Noi abbiamo risposto che se lo avessero fatto, sarebbe stato un reato punito anche con la reclusione e da lì i continui controlli per evitare anche il minimo maltrattamento nei confronti delle rane".
Ovviamente dopo la risposta secca dell'Enpa, gli intraprendenti cittadini abusivi, non hanno desistito ma, anzi, si sono incaponiti maggiormente chiamando il Centro Recupero Fauna Selvatica, convinti che il problema sarebbe stato, loro, risolto. Ma dato che, esistono, le Leggi a tutela delle zone a protezione speciale ZPS e siti di interesse comunitario SIC che formano anche la meravigliosa e invidiata Oasi del Simeto , nemmeno i Volontari del centro recupero, hanno potuto prendere le ingombranti rane, consapevoli del fatto che sarebbe stato un reato.
Dopo trent'anni di costruzioni abusive, di cemento e offesa al patrimonio naturale, invece di demolire, tacitamente si fa finta di non sapere che sono arrivati nuovi residenti con altrettante nuove costruzioni. E al posto di attuare un radicale intervento, l'Amministrazione catanese fa finta di non vedere e di non sapere che succede e i giornali (alcuni) definiscono la presenza delle rane addirittura una delle "piaghe d'Egitto" non consci del dato che la circostanza e i luoghi chiama a questo termine, la presenza umana, non quella animale. Quest'ultimi i veri abitanti dei luoghi.

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