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A volte in Italia sembra che non ci siano né leggi né diritto
Contro lo Stato, cittadini indifesi
A volte in Italia sembra che non ci siano né leggi né diritto. Troppe volte, ormai, la violenza dello Stato, dell'Autorità costituita, si abbatte sul cittadino che innocente e inerme non può difendersi. L'ultimo caso eclatante, quello del bambini di Cittadella, è sintomatico. Possibile che a nessuno di coloro che sono entrati in azione sia passato per la mente che forse quel metodo era sbagliato? Impressiona poi lo schieramento di forze impiegato per "catturare" un bambino di 10 anni. Non sarebbe stato meglio mettere le manette alla mamma, magari non di fronte al figlio, visto che aveva continuamente violato le disposizioni del magistrato? Ci è scelta la misura estrema anche se forse non necessaria e quindi si è combinato il guaio. Il problema è che quasi certamente tutto rimarrà impunito, chiunque abbia torto o ragione, e questo getterà ancora una volta discredito sugli organi dello Stato. Forse, i poliziotti avevano perfino ragione ma l'impressione per quello che si è visto e si è fatto non è stata delle migliori. Come non è stato dei migliori l'intervento del Capo della Polizia. Una nazione, l'Italia, dove raramente chi sbagli paga. E se chi sbagli è in alto, paga ancora più raramente... cioè mai. Anche se l'errore è palese. L'esempio dei giudici che perseguitarono Enzo Tortora è assolutamente emblematico. Quando ci sarà una reale assunzione di responsabilità? Quando, ad esempio, chi querela dovrà pagare una cauzione in modo che si evitino delle vere e proprie azioni intimidatorie? Quando chi sbaglia pagherà in prima persona e non lo Stato al suo posto? Questi "quando" potrebbero svilire il clima di tensione del nostro Paese e avviarlo lungo la strada della pace sociale e della democrazia. Basterebbe solo un tantino di coraggio.
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