Corruzione, l'Italia ai primi posti - Articolo - IlMercatinoSicilia.it

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Il maggiore freno all'economia è posto da questo fenomeno

Corruzione, l'Italia ai primi posti

Senza un rimedio, impossibile la ripresa


Secondo un rapporto stilato da un'apposita commissione governativa, il nostro Paese è uno dei più corrotti al mondo. Un primato per nulla da invidiare che frena lo sviluppo e appesantisce l'economia. Si può parlare tanto dell'aumento o della diminuzione delle tasse, del credito fornito dalla banche, dell'edilizia che se decolla darebbe un contributo importantissimo alla ripresa. Ma se la corruzione non verrà debellata qualsiasi sforzo rischia di rimanere vano. Il presidente del Consiglio Mario Monti se n'è perfettamente accorto ed ha dichiarato che questa, insieme all'evasione fiscale (altro rovescio di una sporchissima medaglia, diventa una delle priorità di intervento. Il decreto legge approvato in questi giorni dalla Camera non è per niente risolutivo ma perlomeno rappresenta un primo passo in avanti. E passi in questa direzione se ne devono fare veramente tanti. Partendo dalla considerazione che gli appalti pubblici, uno dei più importanti volani per l'economia, sono estremamente esposti alla corruzione.
Il Paese è ormai allo stremo, tutte le famiglie soffrono e le imprese cominciano a chiudere una dopo l'altra. Sono in molti ormai a dire che viviamo in "un'economia di guerra". Eppure Monti qualche giorno fa ha affermato che "Mancano pochi mesi per vedere segni di ripresa". Da uno che ha sempre dipinto l'orizzonte dell'Italia con il nero più nero, è una gran bella notizia. Allora, per tirare definitivamente fuori il Paese da queste terribili e letali sabbie mobili, adesso bisogna fare veramente qualcosa in più e svoltare definitivamente pagina.

di Giovanni Iozzia. Pubblicato in Cronaca il 26/10/2012 Scarica il pdf


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di Alessandra Fondacaro. Pubblicato in Cronaca il 02/12/2011 Scarica il pdf


Un fiume di acqua e di fango ha travolto Saponara e Barcellona

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E? morto il giudice Giovanbattista Scidà

Pubblicato in Cronaca il 25/11/2011 Scarica il pdf



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