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Il neo presidente ha cominciato a riorganizzare e sfoltire

Crocetta: "Saremo una regione a 7 stelle"

Rosario Crocetta
Rosario Crocetta

L'ha detto e l'ha fatto. Parliamo del neo presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta che lunedì mattina ha immediatamente revocato il commissario straordinario della Provincia di Catania, Michelangelo Lo Monaco. Ultima nomina fatta quasi "fuori tempo massimo" da Raffaele Lombardo. Al suo posto è stata nominata l'ex segretario generale del comune di Gela Antonina Leotta. Questo nonostante anche il Pd si fosse espresso in favore della permanenza di Lo Monaco. Crocetta dunque non ha perso tempo e sa perfettamente che tempo non se ne può perdere. In questi giorni, armato di forbici e cesoie sta potando, tranciando, sfoltendo tutto il groviglio di incarichi, consulenze, sprechi ed esagerazioni. Non sarà facile riportare la Regione alla normalità ma da qualcuno e da qualche parte doveva pur cominciare.
Ovviamente il suo operato non si può fermare a questo e, ancora più ovviamente, i tagli non possono essere indiscriminati.
Allora analizziamo i punti focali dell'azione di Crocetta. Primo i tagli alle consulenze che diventeranno un fatto assolutamente eccezionale, secondo l'introduzione per la regione del patto di stabilità, terzo la chiusura delle tredici partecipate della Regione, quarto una serie di agevolazioni per chi vorrà investire nell'isola, quinto una task force per le autorizzazioni, sesto il taglio drastico alle auto blu, settimo un maggiore impegno per la tutela dei diritti civili.
"Saremo una regione a sette stelle", ha dichiarato Rosario Crocetta il giorno del suo insediamento. Poi ha aggiunto: "Ho ridotto da 11 a 8 i componenti del mio ufficio di gabinetto, da 8 a 6 quelli della segreteria tecnica e da 6 a 4 quelli della segreteria particolare. Non vogliamo fare tribunali sommari e ghigliottine, ma vogliamo fare l'interesse pubblico". Ed ha concluso: "Le consulenze devono essere l'eccezione e non la regola. I dirigenti esterni saranno ridotti al minimo. Saranno ammessi solo in casi particolari".
Il vento del rinnovamento sembra realmente che stia soffiando a Palermo. Per la prima volta la Regione processa se stessa. La Commissione nominata dall'assessore all'Economia, ha infatti denunziato che nella gestione dei "Fondi per i Grandi Eventi" sono state utilizzate "procedure inappropriate e irrituali che avrebbero consentito l'elusione di controlli e la programmazione degli interventi e la trattativa privata in luogo di gare a evidenza pubblica. Ed è quindi ragionevole attendersi che un siffatto processo di spesa si presti a possibili abusi oppure a usi inappropriati di denaro pubblico". La palla passa ora alla Magistratura, ordinaria o contabile che sia.

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