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Si è tenuto a Catania un convegno promosso dalla Ue
Crescita e occupazione grazie all'Europa
Si è concluso a Catania il quinto e ultimo appuntamento di "Europa in città". Un momento di riflessione promosso dalla Commissione Europea, dal Parlamento Europeo e dal dipartimento Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri finalizzato a fare il punto sulle variabili della "crescita e occupazione" nel vecchio continente. Un'iniziativa questa che ha permesso ai cittadini catanesi di confrontarsi con il parlamentare europeo Giovanni La Via e con la dottoressa Giunta di Mondoimpresa - Enterprise Europe Network (una rete di sostegno alle piccole e medie imprese che vogliono crescere a livello internazionale nata per iniziativa dell'unione Europea). Presenti al dibattito, moderato dal giornalista Pietro Ortega de "La Gazzetta del sud", l'assessore alle Politiche Sociali di Catania, Carlo Pennisi, e la direttrice del dipartimento di Economia e Impresa, Michela Cavallaro. "Parlare di occupazione in una città del Sud Italia è un po' come parlare di corda in casa dell'impiccato" ha ironicamente detto Ortega per introdurre la discussione. In effetti i dati sul livello occupazione che si registrano nel nostro Paese sono preoccupanti, il tasso di disoccupazione è destinato ad aumentare fono all'undici per cento nel 2013. Ma l'Europa può fare la sua parte per fermare questo trend negativo. Secondo l'onorevole La Via, infatti "Il 95% del bilancio europeo è destinato agli investimenti, il che è prova di come l'Europa possa avere un ruolo importante nei settori strategici di crescita e occupazione, a patto, però, che i territori interessati riescano a loro volta a destinare i fondi alle politiche incisive in quel settore". Lavia precisa che "solo con la capacità di utilizzare correttamente le risorse messe a disposizione dell'Europa si può cambiare il volto della nostra terra. Non sono i finanziamenti in sé a essere in difetto - anzi spesso siamo anche costretti a restituirli all'Europa per mancato utilizzo -, ma quello che va migliorato è la programmazione del territorio per un loro uso intelligente, con ricadute specifiche sui settori fondamentali".
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