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Il premier si dimette e si prepara alle elezioni
Monti risponde a Berlusconi
Mossa sbagliata del Cavaliere?
Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi voleva anticipare il voto di qualche settimana, tanto per mettersi al sicuro da qualche sentenza che gli impedisse la ricandidatura, ed allo stesso tempo smarcarsi dal Governo Monti che certamente non è molto amato dagli italiani. Nuova discesa in campo e critica durissima al Governo. La mossa di Mario Monti, però, lo ha completamente spiazzato. I suoi fedelissimi, come al solito, lo hanno seguito senza colpo ferire e rimangiandosi tutto quello che avevano dichiarato fino a qualche secondo prima, senza minimamente comprendere e prevenire quello che stava accadendo. Cosa, invece, che secondo diversi osservatori aveva perfettamente capito il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, al quale alcune mosse del Cavaliere sembra avessero già fatto nascere alcuni dubbi. Ad esempio la dichiarazione di votare il decreto accorpa-provincie mentre, allo stesso tempo e quasi di nascosto, si pensava a sollevare una sua possibile incostituzionalità. Chi sa di politica, e Napoletano di questo argomento ne sa veramente tanto, poteva ben capire cosa bollisse in pentola. Ma Mario Monti è riuscito a spiazzare tutti con le sue dimissioni, o meglio con l'annuncio di darle, e in maniera irrevocabile, appena il Parlamento approverà la legge di stabilità. In fondo si tratterà di anticipare il voto solo di poco più di un mese rispetto alla scadenza naturale (prevista per aprile 2013) e di appena un paio di settimane rispetto a quella gradita da Berlusconi (il 10 marzo). Le date possibile sono infatti o il 17 o il 24 febbraio. Il punto è che adesso Monti ha il pretesto (ed i seguaci) per puntare o nuovamente a Palazzo Chigi o al Quirinale. In ogni caso da tecnico è diventato soggetto politico anche perché, mentre fino a poco prima borse e spread andavano bene, con le sue dimissioni tutto è andato subito giù oppure su ma un maniera negativa. E questa volta è sicuramente colpa di Berlusconi. A questo punto riuscirà il Cavaliere a ribaltare una situazione quasi compromessa? Questa volta l'impresa sembra essere disperata anche perché i migliori tra i suoi sembrano volere andare via e gli sono rimasti solo Angelino Alfano e la sua pattuglia e per comprendere il livello politico di costoro basta ricordare l'ultimo intervento alla Camera del segretario nazionale del Pdl.
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