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Il giornalista Carlo Lo Re racconta due storie di "buon governo"
Quando Catania era governata bene
Musumeci e Bianco: lezioni di amministrazione
Venerdì 18 febbraio, alle ore 16.30, presso il Coro di Notte della Facoltà di Lettere (ex Monastero dei Benedettini) sarà presentato a Catania il libro del giornalista Carlo Lo Re "La Primavera di Catania. Enzo Bianco e Nello Musumeci fra governo e consenso" (Bonanno Editore), analisi della bella stagione di rinascita vissuta dalla Città del Vulcano negli anni che grossomodo vanno da metà 1988 ai primi del 2003. Ossia, misurando per bene anche i mesi, dalla primissima sindacatura di Bianco alla fine del secondo mandato di Musumeci a Palazzo dei Minoriti.
Diciamo subito che il volume è sostanzialmente un saggio storico. Vi era già un vecchio libro di un certo interesse su Enzo Bianco, ma dallo stile più leggero, prettamente giornalistico. La nuova fatica di Lo Re (che nei suoi libri precedenti si è sempre occupato di temi internazionali e che con "La Primavera di Catania" per la prima volta affronta un argomento di "microstoria" locale, per così dire) ha invece, nonostante l'autore pudicamente lo neghi in premessa, un chiaro taglio storico-sociologico e va a colmare una precisa lacuna. Lo Re analizza i dati elettorali (buona l'idea di presentare al lettore delle precise tabelle con i risultati delle varie competizioni, ormai difficilmente rinvenibili) e ricostruisce il clima generale di quegli anni, tramite un'attenta lettura della stampa quotidiana dell'epoca, ma soprattutto tramite tante testimonianze raccolte in tre anni circa di lavoro. Certo, era impossibile sentire tutti i coprotagonisti di quella stagione, ma molti sono stati ascoltati (ex prefetti, ex questori, ex assessori, l'arcivescovo Bommarito, il megamanager Pistorio, gli operatori economici e culturali) e lo sforzo già di per sé è encomiabile.
La tesi del saggio è semplice: Bianco e Musumeci sono stati gli artefici di una vera e propria rinascita per Catania negli anni in cui l'hanno governata. L'idea mica tanto nascosta dell'autore è altrettanto facile da individuare: alla città, oggi allo sbando, serve in fretta una nuova Primavera. Come dargli torto?
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