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Mineo, arrivano gli extracomunitari

La tragedia umanitaria che accompagna le rivoluzioni nei Paesi del Mahgreb, come era prevedibile, si sta ripercuotendo sulla politica interna dell'Italia, il Paese "rifugio" delle migliaia di persone che, dall'inizio dei disordini in Tunisia, stanno approdando nelle coste siciliane.
Una patata bollente che sta mettendo in seria difficoltà non solo il Ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ma tutte le Istituzioni, nazionali e locali, chiamate a rispondere all'emergenza.
La vicenda del "Residence degli Aranci" di Mineo (da cui gli americani hanno già traslocato) è l'esempio più evidente e clamoroso di questo stato di cose: l'ipotesi, avanzata da Maroni in occasione della recente visita a Catania, di utilizzare il villaggio per accogliere i richiedenti asilo e i rifugiati con l'intento di trasformarlo in un "Villaggio della Solidarietà", ha scatenato numerose polemiche provenienti da ogni schieramento.
Prima fra tutti, l'amministrazione comunale di Mineo, il cui vicesindaco ha sottolineato come la soluzione prospettata sia in netto contrasto con il PRG della cittadina e come il Residence preveda un vincolo di destinazione esclusiva per insediamenti Nato.
Un primo, grande, problema, cui si aggiunge quello relativo alla sicurezza e all'integrazione, evidenziato dallo stesso presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, secondo cui la scelta del Governo si tramuterebbe in un boomerang, trasformando quello che dovrebbe essere il villaggio delle solidarietà, in un ghetto, con poche o nulle possibilità di integrazione in un territorio tra i più depressi economicamente d'Italia. "Sistemiamoli in un territorio e in un ambiente nel quale ci sono opportunità di lavoro come la Lombardia o il Veneto - ha affermato - è assurdo metterli in Sicilia". Pareri contrari anche quelli del Pd etneo, dell'Associazione studi giuridici per l'immigrazione, del'Alto commissariato Onu per i rifugiati e del Consiglio Italiano per i Rifugiati. Nel tentativo di risolvere la faccenda, Maroni sarà nuovamente a Catania il prossimo lunedì, per effettuare, insieme al presidente Lombardo, un sopralluogo nel Residence di Mineo. Intanto, nel corso dell'incontro di martedì scorso a Roma, alla presenza del sindaco di Mineo, Giuseppe Castania, il ministro ha assiccurato il residence dovrebbe ospitare per circa sei mesi non più di duemila richiedenti asilo, che poi saranno smistati in altri centri.

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