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Finito il periodo del consumismo sfrenato la crisi mondiale impone la riparazione degli oggetti
Resistono i mestieri di una volta: dal ciabattino all'ombrellaio
Non è bastato nemmeno il consumismo sfrenato che l'avvento dei nuovi centri commerciali ha portato con sé a far capitolare a Catania i mestieri più antichi della tradizione. Mentre alcuni li avevano già date per spacciate e ormai destinate all'estinzione le professioni artigianali resistono a tutto e, anzi, pare stiano vivendo un revival non indifferente. Sarà forse grazie alla crisi o al caro prezzo che mestieri come quello del calzolaio e della sarta sono ricercatissimi. La moda del riparare il vecchio invece di buttarlo (come, invece, insegna il consumismo) li ha fatti ritornare sulla piazza e anche se i guadagni non sono certo quelli di una volta bastano ancora per tirare a campare. Ed in questa nuova moda si colloca anche la figura del riparatore di elettrodomestici che ad esempio è in grado di rimettere a nuovo, in poco tempo e con poco denaro, il caro vecchio televisore a tubo catodico ormai surclassato dal moderno LCD. ?Oltre a questi mestieri ne esistono ancora tanti altri che sopravvivono al consumismo. Ed è così che in giro per la città, soprattutto nei quartieri più popolosi come ad esempio Cibali o San Cristoforo, ci si imbatte in bottegucce di salumieri e casari che vendono i propri prodotti alimentari ad una clientela sempre più affezionata. ?Anche il falegname sta resistendo alla crisi. Un tempo, quando non esistevano i grandi mobilifici economici, lavorava tutto l'anno per preparare i mobili su misura per bagno, cucina e salotto, oggi si accontenta puntando sulla qualità che di certo visti i tempi non è da sottovalutare. ?E che dire, ancora, delle figure dell'arrotino e dell'ombrellaio? Tutte le mattine, come da tradizione, passano sottocasa urlando a squarciagola tutti i servizi che offrono alle casalinghe disperate: riparano cucine a gas, ombrelli e arrotano forbici e coltelli. ?Anche il mestiere del barbiere di quartiere resiste contro quello del moderno coiffeur e rappresenta per molti, soprattutto i più anziani, un legame con la cara vecchia memoria storica.
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