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Polemiche, critiche, incidenti e forse persino un morto sui cordoli del tragitto

Viabilità, 123mila euro a km per il Brt

Il grido di Confcommercio: “Non funziona, fermatevi!”

Il percorso della Brt
Il percorso della Brt

Catania - Alla fine dei lavori sarà lunga poco più di 13 chilometri e sarà costata 123.076 euro a chilometro o 123 euro al metro. Parliamo della linea del Bus Veloce (Brt) che collegherà piazza Stesicoro con i Due Obelischi e che sta facendo parlare di sé tutta Catania. Le polemiche non mancano, “come sempre quando c’è una novità” ha detto il sindaco Stancanelli. “Lo stesso è accaduto quando abbiamo proposto di chiudere al traffico piazza Università e piazza Duomo. E adesso sarebbe impensabile per i catanesi tornare indietro” ha aggiunto il primo cittadino. Ma allora perché tutte queste polemiche e critiche? I motivi sono svariati e arrivano da più parti. I cittadini si lamentano di una viabilità impossibile soprattutto in questi giorni in cui il cantiere procede a spron battuto senza che nessuno riesca a fermarlo. A dispetto di incidenti e persino di un morto che un comunicato di Confcommercio rivendica a gran voce ma sul quale il quotidiano cittadino sembra aver glissato. Il vecchietto morto vicino piazza Lanza è inciampato per colpa dei cordoli oppure no? La colpa è del Brt oppure no? Non si sa, ma si va avanti. La data di consegna è tassativa. Il primo aprile (che guarda caso è anche il Pesce d’aprile) i lavori dovranno essere finiti. Giusto in tempo per l’inaugurazione e le foto di rito che serviranno per la campagna elettorale, pensano i più maliziosi.
Ma le lamentele non arrivano solo da cittadini a volte definiti arroganti. I commercianti sono spaventati dall’effetto deserto che questa linea continua di cordoli gialli sta portando con sé. Già i negozi soffrivano la crisi e adesso che mancano i pochi parcheggi che erano rimasti e che le carreggiate sono ancora più strette, la Catania del commercio soffre ancora di più.
E poi ci sono i dubbi, concreti a volte, di un percorso che fa a pugni con la razionalità. Un esempio è l’incrocio di via Milo con via Eleonora d’Angiò. In via Milo la corsia riservata al bus veloce è centrale, ma dovrà spostarsi a destra entrando in viale Fleming, tagliando così il traffico di auto in tutte le direzioni possibili. Un paradosso che si ripresenta alla fine di viale Fleming quando il bus veloce da destra dovrà spostarsi a sinistra per imboccare il tunnel che lo porterà alla Circonvallazione. Abbiamo chiesto ad alcuni colleghi dell’assessore alla Viabilità di Catanita Santi Maria Cascone, che è anche consigliere dell’ordine degli ingegneri di Catania, cosa ne pensano di questa linea (Brt) ma non prendono posizione. Su una cosa sembrano essere tutti d’accordo: “A questo punto il progetto deve essere finito”. E sperano che gli autobus passeranno almeno ogni 15 minuti!
A Siena le corsie dedicate agli autobus veloci esistono da anni ma non c’è stato bisogno di delimitarle con i cordoli. È bastato disegnarle in giallo sull’asfalto, come quelle che ci sono a Catania in viale V. Veneto, e predisporre vigili attenti per punire i trasgressori con multe salate. Da profani e non da tecnici ci chiediamo: non sarebbe stato più economico e razionale utilizzare via Etnea per il Brt?

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