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Conferenza di legalità ad Aci Castello contro gli inadempimenti del Lido dei Ciclopi. Stagione balneare a rischio?
Filippo Drago: «Controllare il territorio è mio dovere!»
Il sindaco Filippo Drago
Conferenza infuocata quella tenutasi al palazzo comunale di Aci Castello in merito alla diatriba sorta tra il Comune e il Lido dei Ciclopi in merito alla passerella pedonale che avrebbe dovuto collegare i due lungomare Scardamiano e di Aci Trezza durante il periodo invernale. Passerella che quest’anno non si è potuta realizzare mentre sul demanio marittimo insistono ancora i ponteggi estivi che il Lido non ha provveduto a smontare alla fine della stagione balneare provocando un danno forse irreversibile allo splendido litorale che è anche in assoluto contrasto con le leggi e le direttive della Soprintendenza. Contrasti che al momento sono sfociati in un diniego del rinnovo della concessione balneare da parte del sindaco castellese, Filippo Drago, e che mette a rischio le sorti dei dipendenti del Lido. Di chi è la responsabilità?
«I 19.800 cittadini castellesi - afferma Drago - sono a favore del lido dei Ciclopi, dei lavoratori e a favore del passaggio. Politicamente tutto ciò è compatibile e non ho mai sentito nessuno che abbia detto una cosa differente.
«Il fatto pratico invece è diverso e risponde alla gestione e al controllo del territorio. Il Comune non poteva esimersi – in quanto obbligato da note scritte da enti sovracomunali nella fattispecie la Soprintendenza – di effettuare i controlli. Nell’ambito dei controlli ci si è accorti del mancato smontaggio della struttura che sorregge i solarium. Questa è purtroppo una discrasia rispetto alla ripresa dell’attività di balneazione e infatti l’ufficio sta provvedendo (in settimana) a dare l’autorizzazione per la ripresa dell’attività di balneazione fatta eccezione per le parti sottoposte a ordinanza perché la legge prevede che ci sia lo smontaggio e successivamente il controllo e il rimontaggio delle strutture. Quindi non mistifichiamo - afferma il sindaco infastidito - perché una cosa è la politica e un’altra lo stato di fatto.
«I castellesi nessuno escluso vogliono tutto, anche il passaggio pedonale. E un’altra cosa è il controllo del territorio ancor più grave quando mi viene indicato dalla Soprintendenza».
Ma il lido dei Ciclopi cosa deve smontare?
«I ponteggi tubolari montati sull’area demaniale di proprietà della Regione».
“Tutto questo in osservanza alla direttiva della Soprintenda in base alla quale “tutte le autorizzazioni rilasciate al Lido dei Ciclopi, come a tutti i richiedenti la realizzazione di opere stagionali sul Demanio Marittimo, prevedono l’obbligo dello smontaggio di tutte le strutture a fine stagione, anche se la concessione ha durata pluriennale. Tale condizione è riportata sulla concessione rilasciata dagli uffici del Demanio ed è a perfetta conoscenza sia dei detti uffici che di codesto comune il cui sindaco viene individuato dalla legge come soggetto obbligato a provvedere al ripristino dello stato dei luoghi previa comunicazione alle amministrazioni competenti, le quali possono intervenire anche di propria iniziativa”.
E la Soprintendenza sottolinea inoltre: “Vi è di più nel caso di concessioni demaniali come quella in esame: l’art. 14 della legge 47 riporta che in caso di opere eseguite su suoli del demanio il sindaco ordina, dandone comunicazione, all’ente proprietario del suolo, previa diffida non rinnovabile al responsabile dell’abuso, la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi”.
Nello stesso atto si richiede inoltre quali sono i provvedimenti posti in essere fino ad ora e qual è il nome del responsabile del relativo procedimento di ripristino dello stato dei luoghi. Un atto più che dovuto soprattutto da una struttura come questa che rappresenta il simbolo della legalità.
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