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Due miliardi e mezzo di euro per il raddoppio ferroviario in Sicilia tra Palermo Catania e Messina

Treni, da Catania a Palermo in 2 ore

Ma i catanesi temono lo sventramento della città


Due miliardi e mezzo di euro per il raddoppio ferroviario in Sicilia. Il Presidente Crocetta e i ministri Passera e Barca e gli a.d. di Fri hanno firmato il contratto istituzionale di sviluppo per la realizzazione della direttrice Messina-Catania-Palermo. L’opera consentirà il collegamento tra Catania e Palermo in due ore e 25 minuti e una maggiore frequenza di convogli. «L'obiettivo - ha spiegato Barca - è quello di avere di una ferrovia normale, civile ed europea".
Il piano comprende 5 macro-interventi per un totale di 14 opere per un costo complessivo di 5.106,1 milioni di euro, i lavori saranno completati nel 2020. Oggi - ha aggiunto il ministro - la situazione del trasporto pubblico locale tra Catania e Palermo è assolutamente insufficiente, ma è una di quelle di cose di cui si parla in Italia da anni e che attendeva da tempo di essere affrontata». Un’opera faraonica che però lascia l’amaro in bocca a tanti. Al centro delle prime polemiche c’è soprattutto il raddoppio che riguarda la stazione centrale di Catania e Acquicella. Lo ha detto chiaramente il sindaco Raffaele Stancanelli. «Se Rfi dovesse insistere col progetto originario che prevede lo sventramento di gran parte del centro storico ci opporremo in ogni modo per evitare che si consumi un atto di violenza per la città di Catania che non consentiremo». «Il progetto del nodo Catania, in cui rientra il raddoppio Zurria-Acquicella - ha aggiunto Stancanelli - non può che essere quello alternativo, con un nuovo tracciato in galleria rispettoso della nostra storia e della nostra architettura, da noi proposto in tutte le sedi pubbliche e istituzionali». Timori condivisi anche dall'associazione Beni italiani patrimonio Mondiale Unesco ha espresso «profonda preoccupazione per il progetto presentato da Rfi a Catania in quanto incide profondamente nel tessuto storico-urbanistico della città e ne compromette integrità e identità». Diverse, invece, le preoccupazioni espresse dal “Coordinamento Pendolari Siciliani”, Giosuè Malaponti. «La priorità era garantire e salvaguardare il trasporto ferroviario» dice Malaponti che ricorda, inoltre, che anche in passato erano state stanziate grosse somme di denaro per opere mai realizzate come il raddoppio ferroviario della tratta Fiumefreddo- Giampilieri.

di Roberta Fuschi. Pubblicato in Cronaca il 08/03/2013 Scarica il pdf


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