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Catania dice addio al commendatore Zaccà
Orazio Zaccà
È morto all’alba di venerdì 29 marzo, a 80 anni da poco compiuti, il commendatore Orazio Zaccà. Zaccà, nato a Catania nel 1933, ha vissuto i decenni di grande speranza del secondo dopoguerra, quelli definiti del “miracolo economico”, contribuendo a fare della sua città la cosiddetta “Milano del Sud”.
Atleta prima di tutto (eletto Mister Catania nel 1956 e poi autore della prima enciclopedia sportiva edita nel nostro Paese), Orazio Zaccà è stato armiere e commerciante, rappresentante di Confcommercio, uomo politico, giudice tributario e baritono. Personalità complessa e poliedrica, appunto per le sue tante sfaccettature ha ottimamente incarnato la nostra città.
Tanti i riconoscimenti conferiti a Zaccà: tra gli altri, quello di cavaliere, di cavaliere ufficiale e di commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Sua attività assidua, per quanto non professionale, è stata poi quella lirica. Cominciò a studiare con un maestro del Teatro Massimo “Vincenzo Bellini” di Catania, prima di passare, dal 1980 al 1984, ai corsi di interpretazione dell’opera italiana tenuti a Firenze dal baritono Gino Bechi. Dopo gli studi con Bechi, Zaccà ha ideato e condotto diverse rubriche tematiche, andate in onda sulle emittenti televisive private dell’Isola proprio nel momento di massima espansione delle allora giovani tv commerciali, finendo anche con l’approdare in Rai. Sempre come baritono, ha partecipato a decine e decine di concerti teatrali e radiotelevisivi, esibendosi in veri e propri templi della lirica, come il Teatro “Giacomo Puccini” di Firenze o quella Villa Bellosguardo che fu di proprietà di Enrico Caruso. La morte lo ha serenamente colto nel sonno, nel suo appartamento di via De Felice, sopra il negozio centrale della sua azienda. All’amico e collega Francesco Zaccà, ed alla sua famiglia, vanno le condoglianze dell’intero staff di “Leggimi”.
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