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«Crocetta si impegni per rilanciare imprese e occupazione»

Regione, sbagliata la riforma del credito per gli artigiani

Il 22 aprile manifestazione di protesta a Catania

I capi delle associazioni artigiane di Catania
I capi delle associazioni artigiane di Catania

Condividiamo la necessità di mettere mano alla riforma regionale del credito agevolato, ma l’ipotesi del governo Crocetta di accorpare Irfis, Crias e Ircac ci preoccupa perché, così come è prospettata, potrebbe fare largo ad un ente creditizio che nei fatti opererebbe come una banca». Per questa ragione le associazioni artigiane CNA, Upla, Claai, Confartigianato, Casa Artigiani, il prossimo 22 aprile manifesteranno dinanzi la sede della Crias. Per gli artigiani sarà anche l’occasione per porre ancora una volta all’attenzione del governo regionale «le condizioni di estrema difficoltà che vivono le imprese».
Non certo perché il peggioramento non sia sotto gli occhi di tutti, ma perché è tempo di chiedere con maggiore determinazione l’allentamento del patto di stabilità almeno sugli investimenti. Gli artigiani spingono soprattutto sull’Edilizia perché, si sa, «se riparte l’edilizia riparte tutta l’economia» taglia corto il segretario provinciale del CNA di Catania, Salvatore Bonura, durante la conferenza stampa tenuta nella sede della Camera di Commercio del capoluogo etneo.
«Le nostre proposte – aggiunge il segretario regionale CNA Costruzioni, Giacomo Cuccia, al termine dell’incontro con l’assessore regionale alle Infrastrutture, Antonio Bartolotta - sono sintetizzate in sei punti: intervento immediato e straordinario di piccole opere immediatamente cantierabili, diffuse in tutto il territorio regionale; pagamento alle imprese degli arretrati di lavori eseguiti; applicazione rigorosa in tutti i nuovi lavori della direttiva europea sui pagamenti massimo entro 60 giorni; aumento del mutuo e del periodo di rimborso delle rate per l’edilizia agevolata e convenzionata; modifica della legge regionale sui lavori pubblici, introducendo l’esclusione dai ribassi d’asta del costo della mano d’opera, cosi come avviene per la sicurezza; bando tipo unico da fare applicare alle stazioni appaltanti, pena la revoca dei bandi stessi«. La sola città di Catania, spiega Salvatore Bonura a margine della conferenza stampa, è un vasto cantiere: «Basti pensare alla messa in sicurezza degli edifici pubblici, alla riqualificazione delle reti idriche. Il centro storico non necessita di interventi profondi stante che si presenta in uno stato certamente meno fatiscente rispetto, ad esempio, a quello di Palermo. Tuttavia urge un piano del colore che, insieme alla progettazione di spazi a verdi, contribuirebbe al rilancio turistico della città».

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