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Il Washington Post dedica la prima pagina all’Etna

Ash rains on Italian island

“Pioggia di cenere sulla Sicilia”

La prima pagina del Washington Post con l'Etna
La prima pagina del Washington Post con l'Etna

«Sicily’s Mount Etna, Europe’s tallest active volcano, spews lava Friday during its 14th eruption this year. Ash plumes prompted airlines to cancel flights from the Sicilian city of Catania to Rome and Bologna, Italy» cioè «L’Etna in Sicilia, il più alto vulcano attivo d'Europa, sputa lava venerdì durante la sua 14 ° eruzione di quest'anno. Pennacchi di cenere hanno costretto le compagnie aeree a cancellare i voli dalla città siciliana di Catania verso Roma e Bologna in Italia». Ha scritto così sabato scorso Il Washington Post, uno dei maggiori quotidiani americani, titolando «Ash rains on Italian Island» cioè «Piove cenere sull'isola italiana».
Ancora una volta l’Etna fa parlare di sé in tutto il mondo. Finora questa fama non è stata sfruttata in pieno per attirare turisti. Un esempio per tutti. L’ultimo commissario dell’Ente Parco dell’Etna, il cui ultimo presidente effettivo è stato nel 2006 Concetto Bellia, è stato Giuseppe Calaciura. Nominato il 31 agosto 2012 dall’allora presidente Raffaele Lombardo, Calaciura aveva sempre svolti ruoli all’interno della sanità siciliana e quindi, al di là delle capacità personali, non possedeva alcuna competenza specifica. Per di più, anche se forse per colpe non sue, Calaciura nel settembre 2011 era stato costretto a dimettersi da Direttore Generale dell’Asp 3 per un disavanzo di 18,396 milioni di euro rispetto al concordato. Un precedente in ogni caso non molto brillante.
Il Parco dell’Etna, che ha il compito di valorizzare e promuovere il nostro Vulcano è evidentemente servito, in questo caso come in molti altri, per un utilizzo clientelare. Le cose con Rosario Crocetta sembrano completamente cambiate. Il nuovo presidente è Marisa Mazzaglia, originaria di Nicolosi, avvocato, assessore al Turismo a Nicolosi, giornalista pubblicista nonché tuttora corrispondente di Nicolosi per il quotidiano La Sicilia.
Anche se il vulcano, la “nostra montagna”, persiste di ricoprire di cenere i comuni che si trovano alle sue pendici, rimane sempre una grande ricchezza sia per l’agricoltura, in particolare con la produzione degli ormai rinomati vini, sia per le bellezze naturali che può offrire ai turisti di tutto il mondo. Una finalmente ottimale gestione in quest’ultimo comparto, potrebbe rappresentare un primo e significativo passo per fare ripartire l’intera Sicilia. Ed è per questo che confidiamo nella Mazzaglia.

Pubblicato in Cronaca il 19/04/2013 Scarica il pdf


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