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Mentre Equitalia diventa più umana e la crisi non si ferma

Il Governo stoppa l’Imu

Ma inguaia i Comuni che restano senza denaro


Mentre il Governo discute sull’Imu e come mettere mano ai provvedimenti per rilanciare l’economica, Equitalia comincia a comprendere che la situazione rischiava di sfuggire di mano a tutti. L’amministratore delegato Benedetto Mineo ha inviato una lettera a tutti gli uffici periferici nella quale è ben evidenziata una precisa raccomandazione: «Non possiamo permetterci un comportamento non adeguatamente orientato alla sensibilità». Sono ormai troppi i casi che si sono tramutati o hanno rischiato di tramutarsi in tragedia. Secondo Mineo bisogna rendersi conto di «un disagio esteso, conseguenza diretta del perdurare della crisi» e quindi «che l'arrivo di una richiesta all'agente della riscossione, in un momento come quello che stiamo vivendo, possa infrangere equilibri già instabili. Di fronte a queste situazioni non possiamo permetterci di commettere errori o di avere un comportamento non adeguatamente orientato alla sensibilità che queste circostanze richiedono». In questo modo – si conclude la lettera di Mineo - possiamo vedere riconosciuto il nostro lavoro al servizio di un Paese che vogliamo più giusto, la nostra professionalità, l'imparzialità nel rispetto delle leggi e, non ultima, la nostra umanità».
Tornando al problema dell’Imu, il Governo ha sospeso la rata di giugno e adesso i comuni non sanno come fare. A Catania, ad esempio, l’amministrazione guidata dal sindaco Stancanelli con la delibera n. 25 del 24 aprile 2013 ha chiesto ed ottenuto un prestito di 22 milioni di euro che corrisponde esattamente all’importo che si prevedeva di incassare con l’Imu. Adesso come si farà. All’assessore al Bilancio e vicesindaco, nonché candidato a sindaco di Giarre, Roberto Bonaccorsi, l’ardua risposta. Eppure Stancanelli non ha esitato a dichiarare: «La prossima settimana andrò dal presidente Berlusconi per parlare di Imu e del futuro dei servizi in città». Il “primo” cittadino dimentica però che il suo partito, suo e di Ignazio La Russa, cioè “Fratelli d’Italia” è all’opposizione dell’attuale Governo e quindi anche di Berlusconi e del Pdl. Oltre al fatto che queste cose si chiedono al presidente del Consiglio, cioè a Enrico Letta che è del Partito Democratico o al ministro delle Finanze Fabrizio Saccomanni che è un tecnico o, a limite, ad uno dei due viceministri Stefano Fassina e Luigi Caserio. Ma sempre da esponente dell’opposizione anche perché Stancanelli non ha nessun ruolo all’interno dell’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia. Ma potrebbe chiedere al sindaco di Bronte, Pino Firrarello, che siede nel consiglio di presidenza insieme ad un solo altro siciliano: Leoluca Orlando. Che confusione come l’intera situazione dei conti del comune di Catania è assolutamente poco chiara e senza dubbio difficile. Cosa che, al di là dell’incapacità amministrativa, è condivisa con tutti gli altri enti locali italiani per cause assolutamente obiettive. Purtroppo, però, manca quasi ovunque quel pizzico di fantasia che potrebbe dare un contributo per migliorare le cose.
Saprà nascere, almeno per il Governo guidato da Enrico Letta grazie al ritiro in convento? Forse. Nella speranza che la ricetta riuscisse, ci permettiamo sommessamente di ricordare che a Catania si trova il più grande convento d’Europa: quello dei Benedettini a piazza Dante. Di solito provare non nuoce anche perché, come dice un uomo saggio: «Pregare non ha nessuna controindicazione». L’importante è che non ci resti solo quello da fare a Catania, in Sicilia, in Italia.

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