Home articoli
Approfondimenti
Attualità
Cronaca
Moda
Politica
Spettacolo
Sport
Tarda il Sì sul Piano di rientro, i conti non tornano e si continua a cercare
Catania in pre-dissesto Il ministero controlla
A rischio la possibilità di evitare il tracollo del comune di Catania
Palazzo degli Elefanti
Un fatto di straordinaria importanza per il Comune e la Città di Catania che sventa il pericolo del dissesto che avrebbe avuto effetti disastrosi per i cittadini e il Comune dovuto alle pregresse gestioni, avviando vigorose azioni di rigore senza intaccare le protezioni sociali alle fasce deboli della popolazioni. Va dato atto al senso di responsabilità mostrato dal consiglio che ha anche promosso azioni migliorative nell’interesse del Comune e dei cittadini e un ringraziamento particolare mi sia consentito al vicesindaco Bonaccorsi, che ha seguito con serietà, equilibrio e competenza tutte le fasi di questa fase delicatissima per la vita del Comune. L’attuazione di questo Piano, che non esito a chiamare SalvaCatania, è un impegno che riguarda tutta la struttura comunale che dovrà mettere in atto la complessa opera di risanamento gestionale del Comune per i prossimi dieci anni».
Salutava così, il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, la sera del 2 febbraio 2013, l’approvazione da parte del Consiglio comunale del “Piano di rientro economico” dell’ente. Un Piano che, secondo l’amministrazione comunale in carica avrebbe salvato Catania dal rischio del dissesto economico. Situazione, sempre secondo l’attuale amministrazione «dovuta a elementi non imputabili alla gestione - quali la revisione straordinaria dei residui ante 2006». Quindi nessuna colpa da parte di Stancanelli e del suo vicesindaco e assessore al Bilancio Roberto Bonaccorsi (anzi a cui si devono le scelte salvifiche per la città) ma tutte dei suoi predecessori. Ma Stancanelli in cinque anni non è riuscito a mettere a posto i conti. Unica soluzione a quel punto fu quella aderire alla possibilità offerta dal Governo Monti di spalmare i debiti in 10 anni.
Il dissesto oltre a fare salire le aliquote al massimo (cosa peraltro già fatta da Strancanelli) avrebbe portato gravi danni ai tanti creditori del Comune e, soprattutto, agli amministratori. Costoro se riconosciuti colpevoli «non possono ricoprire, per un periodo di cinque anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali o di rappresentante di tali enti presso istituzioni, organismi ed enti pubblici o privati, quando il giudice contabile, valutate le circostanze e le cause che hanno determinato il dissesto, accerti che questo è diretta conseguenza delle azioni od omissioni per le quali l'amministratore è stato riconosciuto responsabile». Nell’assoluta continuità tra le due ultime amministrazione di centrodestra, Scapagnini e Stancanelli, fortemente condizionate da Raffaele Lombardo, un rischio del genere sarebbe eccessivo per tutti coloro che attualmente ricoprono cariche pubbliche o di sottogoverno.
Il problema è che dal ministero dell’Interno non giunge alcuna notizia. Anzi, sembra che siano in atto ulteriori controlli. Catania ha dovuto quindi attendere e adesso invece di Monti c’è al Governo Enrico Letta che ha posto delle regole un tantino diverse. Sembra che al comune sia arrivata una e-mail da parte del Ministero con la quale si diceva che l’istruttoria si trova ancora in commissione per ulteriori chiarimenti.
Dichiarava nel settembre 2007 Francesco Bruno ragioniere generale di comune e Provincia (presidente Raffaele Lombardo: «il Comune ha due anni di disavanzo di amministrazione (2003-2004) per circa 83 milioni di euro (42 nel primo anno e 41 nel secondo). Vi sono poi una serie di altre situazioni debitorie: i debiti fuori bilancio, disavanzi di partecipate, spese che vengono fuori da sentenze, interventi commissariali, acquisizioni. Alla data attuale, questi ammontano a circa 85 milioni di euro. Stiamo completando una ricognizione completa, ma pensiamo che alla fine quella che viene considerata crisi finanziaria (ossia spese a fronte delle quali deve essere trovata copertura) non supererà i 200 milioni di euro complessivi. Nei nostri programmi, entro l’anno dovremmo chiudere il pregresso, per poi porre le basi per riequilibrare il bilancio per gli anni a venire». Qualcosa non quadra, qualcuno ha certamente sbagliato nel fare i conti. Il problema, però, è che finora questi conti lo hanno pagato solo i catanesi.
di G.I.. Pubblicato in Cronaca il 31/05/2013 Scarica il pdf
Workshop sulla didattica orientata all'uso di nuove tecnologie
La scuola siciliana ai tempi del "web 2.0"
Pubblicato in Cronaca il 21/09/2012 Scarica il pdfAsma grave: al Policlinico di Catania check-up gratuiti
Pubblicato in Cronaca il 21/09/2012 Scarica il pdfAdrano, dieci lezioni a partire dal 25 settembre
Corso per fashion designer
Pubblicato in Cronaca il 21/09/2012 Scarica il pdfLa cordata di imprenditori siciliani si è ritirata
La soap opera di Windjet
In dubbio il destino dei lavoratori
Pubblicato in Cronaca il 21/09/2012 Scarica il pdfIncontro decisivo a Palermo. Finalmente imboccata la strada giusta per il rilancio
Terme di Acireale verso la salvezza
Pubblicato in Cronaca il 21/09/2012 Scarica il pdfSac, Camcom di Ragusa contro Sandro Gambuzza
Ancora venti di tempesta su Fontanarossa
Pubblicato in Cronaca il 14/09/2012 Scarica il pdf"Supereremo la crisi grazie alla serietà ed alla competenza"
Fincase, inaugurata la nuova sede a Catania
Il titolare Franco Conticello ha tagliato il nastro
Pubblicato in Cronaca il 14/09/2012 Scarica il pdfI dati diffusi dall'Osservatorio sulla crisi d'impresa di Cerved Group
In Sicilia, strage di aziende
Il settore più colpito è quello edile
di Roberta Fuschi. Pubblicato in Cronaca il 14/09/2012 Scarica il pdf
Università - Posata la "Prima pietra" in via Santa Sofia
Nasce il nuovo Polo tecnologico
Pubblicato in Cronaca il 14/09/2012 Scarica il pdfA1 femminile: a Priolo arriva Georgieva
Pubblicato in Cronaca il 14/09/2012 Scarica il pdfCerca tra gli articoli