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Col favore delle tenebre, ignoti incendiano, distruggono e rovesciano i contenitori
Il mistero dei cassonetti bruciati
Così si rallenta il processo di civiltà
Chi trama e agisce contro le ditte che devono occuparsi della raccolta dei rifiuti a Catania? Mistero.
In città c'è infatti chi, aspettando il favore delle tenebre (a volte, però, alla luce del sole) si sollazza e si diverte bruciando, danneggiando e rovesciando i contenitori dei rifiuti, causando, oltre che ovvi danni alle varie società che si sono succedute negli anni e all'amministarzione, intossicano l'aria e insozzano le strade, causando disagi ai cittadini e rallentando quel processo di civilizzazione, rappresentato dalla raccolta dei rifiuti, in cui Catania non brilla di certo.
Un mistero, si diceva, che risale, almeno in epoca recente, al 2009, quando centinaia di cassonetti per la raccolta diversificata dei rifiuti, vennero incendiati da ignoti in appena otto mesi e su tutto il territorio cittadino; un mistero che, oggi, si infittisce, dopo i recentissimi fatti che hanno visto circa cento cassonetti danneggiati e distrutti, ma stavolta nell'arco di una notte. I nuovi contenitori grigi, appena posizionati dal raggruppamento di imprese IPI - OIKOS, che ha vinto l'appalto del servizio di raccolta rifiuti per i prossimi 5 anni, in un attimo hanno subito danni e sono stati rovesciati con tutto il pattume che, di conseguenza, si è sparso sulle strade. E dire che il servizio ha preso il via appena un paio di settimane fa!
Denunciata prontamente ai Carabinieri, in attesa di conoscere l'esito delle indagini, la faccenda non può che fare lavorare le rotelle delle persone coinvolte, ma anche di alcuni cittadini, alla ricerca del "movente" e dei "colpevoli" di un atto così vigliacco che, prima di tutto, ha come conseguenza il rallentamento di un sistema, ancora alle fasi iniziali, che dovrebbe (il condizionale è d'obbligo), traghettare la città di Catania tra le realtà "virtuose" nella raccolta differenziata dei rifiuti, facendola emerge dalla timida percentuale, che non raggiunge la doppia cifra, nella quale è confinata oggi.
C'è chi parla, apertamente, di intimidazione, come l'assessore all'ambiente del Comune di Catania che sottolinea anche come queste azioni vanifichino in parte i grandi sforzi organizzativi ed economici messi in atto dall'amministrazione per migliorare il servizio d'igiene urbana; c'è chi, come l'avvocato Valeria Messina, rappresentante del raggruppamento di imprese, non riesce proprio a immaginare che si tratti di puro vandalismo da imputare a una banda di ragazzi sbandati. Chi potrebbe desiderare per una città potenzialmente magnifica il mantenimento dello status quo e il perdurare della situazione che vede Catania ultima in tutte, o quasi, le classifiche sulla vivibilità? Mistero.
"Ovviamente -ha sottolineato il sindaco Stancanelli - non arretriamo di un millimetro nella nostra azione di legalità e cambiamento per migliorare l'igiene urbana cittadina, costi quel che costi a Catania le regole vanno rispettate da tutti e si illude chi tenta di condizionarci"
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